Un giovane fiore spezzato dalla malattia che nel pieno dell’adolescenza ha fermato il cuore di Marco Rigato, 15 anni. È morto martedì nella sua abitazione di Seregno attorniato dall’amore dei suoi familiari.
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Nato a Desio il 22 luglio 2005, ha lasciato in un mare di lacrime la mamma Luisa, papà Manuel, la sorella Alice, i nonni Antonio e Maria, Giorgio e Adriana, la zia Rosy, i numerosi parenti e i tanti amici e compagni di squadra.
Le esequie si svolgeranno mercoledì 23 giugno, alle 15, sul rettangolo di calcio dell’oratorio San Carlo di Seregno. La salma sarà poi tumulata nel camposanto del quartiere San Carlo.
Marco si era ammalato nel settembre dello scorso anno. Si era sottoposto a un intervento, ma nonostante le continue cure, il male lo ha sopraffatto. Ha combattuto come un leone sino all’ultimo. Frequentava il secondo anno del liceo scientifico di scienze applicate al Fermi di Desio, dopo aver frequentato la materna di Sant’Ambrogio, le elementari alle Rodari e le medie alle Mercalli.
Era un innamorato del calcio. A 4 anni aveva mosso in primi passi a Sant’Ambrogio, per poi passare nella squadra del Lazzaretto e successivamente al Molinello. Da quattro anni militava nel settore giovanile della Folgore Caratese, nel ruolo di alla destra, ed era in procinto di passare nel vivaio del Monza. In questo lungo periodo di malattia gli è stato molto vicino Domenico Anania, responsabile del settore giovanile della Folgore Caratese.
“Aveva con lui un rapporto molto stretto – ha riferito la sorella di Marco, Alice – veniva tutti i giorni a trovarlo, a tenergli compagnia, a rincuorarlo. Tanto che a febbraio l’aveva portato a svolgere gli allenamenti con la squadra juniores. Poi a marzo non ce l’ha più fatta. Durante il periodo delle cure, anche pesanti, non si è mai lamentato. Ha sopportato tutto con tanta speranza in cuore, perché aveva tanta voglia di vivere”.
La Folgore Caratese gli ha dedicato un lungo e commosso saluto: “Marco era un figlio della Folgore Caratese, giocava con i 2005, e quando è arrivata la notizia non ci abbiamo creduto (…) Marco, non abbiamo parole, se non quelle poche che bastano per dirti che ci mancherai e che per sempre resterai nei nostri cuori; quei cuori che oggi sono pieni solo di lacrime”, si legge.
Marco Rigato era un ragazzo che sapeva fare gruppo. Era simpatico, gli piaceva ridere e scherzare. Nel tempo libero molte ore le trascorreva alla playstation. Amava la musica trap e il suo cantante preferito era Capo Plaza. Frequentava l’oratorio di Sant’Ambrogio e aveva seguito i corsi per fare l’animatore. Non ne ha avuto il tempo, adesso è dove il tempo non esiste.
Il saluto scritto dalla Folgore Caratese