Il ragazzo che il primo settembre scorso ha sterminato l’intera famiglia a Paderno Dugnano è parzialmente incapace di intendere e di volere: è la sintesi della perizia psichiatrica affidata dal gip per i minorenni di Milano, Laura Margherita Pietrasanta, allo specialista Franco Martelli. Se la perizia fosse riconosciuta all’interno del processo con rito abbreviato chiesto e ottenuto dai pubblici ministeri (mentre un’analisi della difesa ha parlato di incapacità totale), comporterebbe la riduzione della pena.
Strage in famiglia a Paderno Dugnano: l’omicida “tra fantasia e realtà”
La perizia, di cui Martelli era stato incaricato a ottobre e che è stata eseguita nel carcere minorile di Firenze, è stata depositata il 14 marzo. Ad aprile è prevista l’udienza in cui sarà discussa con i legali e i consulenti, mentre la data dell’avvio del processo non è ancora stata fissata. La notte fra il 31 agosto e il primo settembre il ragazzo ha ucciso a coltellate entrambi i genitori e il fratellino di 12 anni: l’imputazione è di omicidio volontario aggravato anche dalla premeditazione, compiuto con un totale di 108 fendenti. Secondo la perizia in quel momento il 18enne (all’epoca 17enne) aveva una capacità di intendere ridotta e “voleva rifugiarsi nel suo mondo fantastico dell’immortalità“, che avrebbe ottenuto liberandosi dalla famiglia. Viveva, in altre parole, tra realtà e fantasia.