Porte sbarrate in stazione la notte per evitare l’ingresso a senzatetto, sbandati, ubriachi e individui potenzialmente pericolosi: la proposta, emersa al tavolo convocato dalla Prefettura per cercare una soluzione a quello che da mesi è uno dei problemi più sentiti dai cittadini, piace sia alle forze dell’ordine sia agli amministratori locali.
«Al momento si tratta solo di una ipotesi – spiega l’assessore alla Sicurezza Paolo Confalonieri – che condividiamo: la stazione potrebbe rimanere chiusa dalla 1 alle 5 dato che in quella fascia oraria non ferma alcun treno. Soluzioni simili, che evitano il formarsi di bivacchi, sono già state adottate in altre città».
Il suggerimento che pare mettere d’accordo tutti, aggiunge, sarà valutato dalla Prefettura. «Per noi – prosegue l’amministratore – sarebbe già importante evitare certe presenze: vedremo cosa verrà deciso nelle prossime settimane».
Dagli uffici di via Prina, però, non confermano che si stia esplorando anche questa strada nel tentativo di limitare il rischio che lo scalo e gli ingressi che danno su via Arosio e piazza Castello rimangano terra di nessuno, in preda a bande di giovani violenti che, come capitato in più occasioni, terrorizzano pendolari e passanti.
La situazione dentro e fuori la struttura, ha garantito lunedì Confalonieri in consiglio comunale, sta migliorando.
«Chi dormiva all’interno – ha affermato sollecitato dai rappresentanti dei diversi schieramenti – ha trovato una sistemazione differente. Il muro che ha chiuso lo spazio libero verso piazza Castello sta dando buoni risultati così come i nuovi fari, molto potenti, installati da 100Stazioni per illuminare l’area verso il Binario 7».
Le luci che rischiarano la zona destinata alle fermate degli autobus dove si sono verificati alcuni brutti episodi, di fatto, scoraggiano l’afflusso di malintenzionati, piccoli spacciatori o individui alla ricerca di sostanze stupefacenti e tutelano i passeggeri.
La molteplicità di competenze delle forze dell’ordine all’interno e all’esterno dello scalo non aiuta, però, ad affrontare alla radice i problemi benché da alcuni mesi i diversi comandi stiano tentando di coordinare le loro azioni.
«Il presidio della struttura – ha precisato l’assessore – è elevato e coinvolge tutte le forze. Su quel che accade all’interno devono intervenire gli agenti Polfer, sul lato verso il teatro è spesso presente la Polizia di Stato mentre gli uomini della locale stazionano di frequente in via Arosio».