“Con questa operazione è stata data una doverosa risposta ai cittadini che hanno visto impiantarsi una vera centrale della droga a cielo aperto in un’area verde del centro cittadino, di fatto sottratta alla serena disponibilità e fruizione a favore delle persone. Ringrazio gli stessi cittadini che, in chiave di sicurezza partecipata, ci hanno costantemente segnalato e talvolta anche documentato quanto stava accadendo al parco di via Artigianelli dimostrando di possedere un ammirevole senso civico“. Sono le parole del questore Marco Odorisio dopo la brillante operazione condotta dalla Squadra Mobile monzese che ha smantellato una centrale dello spaccio in centro città.
Monza il questore: “Non ci fermeremo nel dare risposte alla comunità”
“Non ci fermeremo e proseguiremo nella costante attività di prevenzione e anche giudiziaria, nella consapevolezza di dover dare quelle risposte quotidiane che il territorio e le comunità della provincia di Monza e della Brianza meritano” ha aggiunto il questore, che, nei confronti degli indagati richiedenti asilo, ha attivato l’Ufficio Immigrazione per le proposte di revoca dello status presso le competenti Commissioni Territoriali. A margine dell’operazione di polizia sono stati rintracciati anche quattro cittadini – “gravati, a vario titolo, da precedenti di polizia” – nei confronti dei quali è scattato il provvedimento di accompagnamento e collocamento al Centro permanenza rimpatri di Milano per il definitivo allontanamento dal territorio nazionale.
La nuova piazza dello spaccio dopo l’indagine Dedalo del 2019
L’indagine Icaro si ricollega a quella precedente, denominata “Dedalo”, che nell’ottobre 2020 aveva portato all’esecuzione di numerose misure cautelari nei confronti dei soggetti responsabili d’attività di spaccio su vasta scala, commessa nel periodo tra ottobre del 2019 e ottobre 2020, sempre a Monza, nel parchetto di via Azzone Visconti. La Squadra Mobile della Questura non si è fermata e, anche su segnalazione dei cittadini, esasperati dal degrado, ha constato come il fenomeno dello spaccio a cielo aperto, con modalità di super market e anche in pieno giorno, si era spostato nel parco tra le vie Gramsci e Artigianelli.
Tutto filmato dalle telecamere nascoste
Di qui la nuova indagine, anche con l’installazione di telecamere che hanno documentato lo spaccio: in particolare, un gruppo di nigeriani smerciava hashish, acquistato da soggetti di origine marocchina. Alcuni erano attivi anche nello spaccio di cocaina. Emersa una stretta collaborazione tra i pusher: c’era quello che cedeva lo stupefacente a un altro, il quale prendeva il denaro dal “cliente”, oppure chi nascondeva lo stupefacente tra le siepi o sotto una panchina, per conto di un complice, o chi lo consegnava a un altro al momento sprovvisto.
Monza, al “lavoro” dalle 12 alle 19 nel supermarket della droga
Decine i clienti che, all’uscita del giardino pubblico, sono stati trovati in possesso della sostanza stupefacente appena acquistata e numerosi i sequestri all’interno del parchetto, a carico di ignoti, di droga precedentemente occultata. Per tutto il periodo della registrazione delle immagini, ogni giorno, nel giardino ci sarebbero stati in azione almeno venti soggetti, sempre gli stessi, che “lavoravano” dalle 12 alle 19. Un presidio costante, tanto che quotidianamente si facevano portare il cibo direttamente nel parco. Individuate dagli investigatori anche le vedette – pronte a dare l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine – “che non lesinavano l’uso della violenza per affermare il proprio controllo sul giardino“. Ne è una prova l’accoltellamento avvenuto il 19 febbraio 2022, un regolamento di conti tra spacciatori. La fornitura di stupefacenti, “assidua e regolare“, induce gli investigatori della Mobile a presumere un contatto con ambienti criminosi di livello superiore, una “strutturata e collaudata “filiera dello spaccio” dai grossisti sino al dettaglio, passando per gli intermediari“.