“Bonificati” dagli spacciatori i giardini di via Azzone Visconti, a Monza, dopo un blitz durato 48 ore, lunedì e martedì, con l’operazione denominata “Dedalo”, coordinata dalla procura di Monza e condotta dalla Squadra Mobile. Sessantuno gli indagati, soprattutto gambiani e marocchini (un solo italiano), 53 destinatari di misure cautelari, 38 in carcere.
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Ha parlato di «massiva attività illegale», di «occupazione militare da parte degli spacciatori di un’area verde, sottratta e oggi restituita alla cittadinanza» il procuratore capo Claudio Gittardi, intervenuto mercoledì in una conferenza stampa, in Questura, insieme al questore, Michele Sinigaglia, ai pm Sara Mantovani e Salvatore Bellomo (che hanno coordinato le indagini), al capo della Mobile, il vice questore Francesco Garcea, e all’ispettore superiore Dimitri Palma. «È necessaria un’opera di prevenzione a monte perché la repressione non basta e arriva a patologia realizzata, tra l’altro, molti acquirenti sono minorenni» ha aggiunto Gittardi.
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Le indagini sono state attivate nell’autunno del 2019. Ricostruite: «migliaia di cessioni e detenzioni di stupefacenti, circa quattromila, in pochi mesi» per un valore complessivo quantificabile di almeno mezzo milione. A gestire lo spaccio nel giardino, diventato l’enclave del gruppo: «dai modi violenti – ha precisato Garcea – che non esitava ad allontanare chi ostacolava i loro affari» (tra gli aggrediti e rapinati anche due collaboratori dell’inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti, i due responsabili furono in seguito arrestati), erano quasi esclusivamente gambiani (numerosi richiedenti asilo) e marocchini, tutti pressoché senza fissa dimora. I primi gestivano lo smercio di hashish e marijuana e della “Gardella hash”, un mix dei due stupefacenti dall’altissimo principio attivo, per la prima volta sequestrata in città. I marocchini quello di cocaina ed eroina. Sequestrati circa 2 chili di marijuana, 2 etti di hashish e altrettanti di cocaina ed eroina oltre a circa 10mila euro in contanti.