Slitta di mesi l’Unione dei Comuni tra Lesmo e Camparada: troppi ritardi e difficoltà

L’Unione dei Comuni di Lesmo e Camparada “Prime terre di Brianza” non sarà pronta al 100% per gennaio. Lo ha riferito il sindaco di Lesmo, Roberto Antonioli,in occasione del consiglio dell’Unione, a causa di alcuni passaggi burocratici e per alcune difficoltà riscontrate nella chiusura del percorso.
Il Consiglio dell’Unione che si è riunito nel municipio di Lesmo
Il Consiglio dell’Unione che si è riunito nel municipio di Lesmo

La notizia che era nell’aria già da qualche tempo è ora ufficiale: l’Unione dei Comuni di Lesmo e Camparada “Prime terre di Brianza” non sarà pronta al 100% per gennaio. Lo ha riferito il sindaco di Lesmo, Roberto Antonioli, in occasione del consiglio dell’Unione, spiegando che purtroppo a causa di alcuni passaggi burocratici e per alcune difficoltà riscontrate nella chiusura del percorso i due Comuni non riusciranno ad affidare le ultime funzioni (Servizi Sociali, Pubblica Istruzione e il personale) a breve al nuovo ente.

«Purtroppo non riusciremo a portare il tutto a regime entro il mese di gennaio – spiega Antonioli –. Gli ultimi passaggi sono troppo complicati e delicati per riuscire a gestirli in pochi mesi, forse potremmo essere pronti per la fine del mese di febbraio, ma abbiamo preferito rimandare la cosa a dopo le elezioni» che porteranno all’elezione, in primavera, del nuovo Consiglio comunale lesmese. Lesmesi e camparadesi dovranno dunque aspettare sino a giugno per fare chiarezza sulle tempistiche di chiusura del percorso iniziato lo scorso anno da Lesmo e Camparada.

La situazione di stallo creatasi non è però piaciuta affatto alle minoranze dei due paesi che hanno attaccato le due amministrazioni gridando al fallimento. «Avete varato una nave destinata ad affondare – ha tuonato la lesmese Paola Gregato, Lega Nord –. Vi abbiamo avvertito più di una volta che queste Unioni si sarebbero rivelate un fallimento, portandovi diversi esempi e non ci avete mai creduto, ora però i fatti parlano da soli. In più ora cercate di lavarvi le mani lasciando la patata bollente alla prossima amministrazione». Dello stesso avviso anche il camparadese Fabio Meroni: «Al Comune a Camparada 4 dipendenti su 6 hanno chiesto la mobilità. L’unica motivazione plausibile è che non si fidano dell’Unione ed hanno timore per il loro futuro lavorativo. I vantaggi che avete tanto sbandierato dove sono?».

Critiche molto dure che però sono state prontamente rispedite ai mittenti dai due sindaci: «Se abbiamo preso questa decisione di ritardare la chiusura del processo è perché pensiamo ai nostri cittadini e al bene dei nostri due Comuni. Gli ultimi passaggi sono quelli più delicati e che necessitano di più tempo e tranquillità, per questo abbiamo voluto rimandarli a dopo le elezioni. Per il momento però le prime funzioni (Ufficio Tecnico e Urbanistica nda.) stanno funzionando e quindi continuiamo a credere che questa sia la strada giusta per il bene dei nostri paesi».