Un centinaio di persone mercoledì all’incontro informativo sull’introduzione a Seveso della tariffa a misura per la raccolta differenziata dei rifiuti che si è svolto per iniziativa dell’amministrazione comunale nell’auditorium della Fondazione Lombardia per l’Ambiente di piazza 10 luglio 1976. La serata ha consentito ai cittadini di chiarire almeno in parte le perplessità che stanno accompagnando questo passaggio, considerato epocale da un po’ tutte le parti in causa e destinato a concretizzarsi a partire dal mese di maggio, quando gli utenti cominceranno a vedersi conteggiare nella bolletta ciascun sacco blu conferito, con un costo di 2 euro e 30 centesimi.
«Gelsia Ambiente – ha spiegato Giorgio Ghiringhelli di Ars Ambiente, partner del governo locale nel percorso, rispondendo a chi si è detto convinto che il sacco blu sia eccessivamente capiente – è disponibile a valutare anche la proposta di sacchi più piccoli, da 40 o da 60 litri, che ovviamente avranno poi un prezzo proporzionato».
Il sindaco Paolo Butti ha invece replicato a coloro che hanno confessato di non capire l’utilità del progetto, partendo dal presupposto che ciò che non finisce nel sacco blu finisce comunque in quello giallo: «In realtà, a monte l’obiettivo è quello di non produrre il rifiuto. Tra sacco blu e sacco giallo c’è tuttavia una differenza sostanziale: in quello blu viene conferito il rifiuto indifferenziato, in quello giallo il rifiuto differenziabile, che viene recuperato e garantisce al Comune un introito dai consorzi di filiera e quindi meno spese».
Per quanto riguarda infine la possibilità che qualcuno ricorra ai cestini sul territorio per evitare di aumentare i propri sacchi blu, Ghiringhelli ha assicurato una vigilanza: «La tariffa a misura permette una verifica puntuale e maggiori margini di individuare i furbi».