Seveso, il Transatlantico naviga nel degrado: ma per le piscine c’è un nuovo progetto

Potrebbe essere l’ultima estate nel degrado per le ex piscine di Seveso. Quel che resta dell’avveniristico “Transatlantico” sono parti di struttura sempre più pericolanti, tra sacchi d’immondizia e scritte sui muri. Ma il progetto per il rilancio è pronto.
Seveso, il degrado dell’ex avveniristico Transatlantico
Seveso, il degrado dell’ex avveniristico Transatlantico Sara Ballabio

Potrebbe essere l’ultima estate nel degrado per le ex piscine di Seveso in via Ortles. Quel che resta dell’avveniristico “Transatlantico” sono parti di struttura sempre più pericolanti, tra sacchi d’immondizia sedimentati all’interno e scritte sui muri. Una di queste, aggiunta di recente, recita proprio così “Comune, la volete mettere a posto?”.
Nei giorni scorsi, l’increscioso tema ha tenuto banco pure sui social network. E qui c’è chi è giunto a proporre di destinare 50 euro di tasse versate all’ente da ogni sevesino, per iniziare almeno ad abbattere quei resti sinistri, ricettacolo di degrado. Anche Cristiano Di Battista, da privato cittadino, si è fatto avanti.

«Ho chiesto un incontro col dirigente del settore Lavori pubblici – ha raccontato al Cittadino di recente – In quest’occasione mi è stato detto che il Comune ha già elaborato un proprio studio di fattibilità e che a breve uscirà un bando. Non mi hanno consentito di fare un sopralluogo all’interno delle ex piscine perché la struttura è troppo pericolante. Ma penso che, lavorando insieme con altri sevesini possiamo mettere in campo delle idee che possano anche intercettare le richieste che il Comune vorrà inserire nel bando».

Insomma, in città sono sempre di più coloro che non ne possono più di vedere quell’angolo di “terzo mondo”, come in molti l’hanno definito, abbandonato a se stesso. «Il bando, per il recupero attraverso project financing delle ex piscine, è pronto per essere pubblicato – fa sapere l’assessore ai Lavori pubblici, Fabio Rivolta – Sono già diverse le aziende interessate che ci hanno contattati proprio per visionarlo».

Chiuso una prima volta nel luglio del 1976 dopo la tragedia dell’Icmesa, è fermo definitivamente dal 2006. Negli ultimi anni, oltre al degrado, è stato colpito anche da diversi incendi che ne hanno minato l’integrità. Forse ancora per poco.