Sette evasi dal carcere Beccaria: uno di Monza e Brianza, sotto accusa i lavori in corso

C'è anche un ragazzo della provincia di Monza e Brianza tra i sette scappati dal carcere minorile milanese.
Don Gino Rigoldi
Don Gino Rigoldi Pozzi Attilio

Avrebbero approfittato di lavori in corso che da anni interessano l’istituto penitenziario Beccaria per evadere: c’è anche un ragazzo della provincia di Monza e Brianza tra i sette scappati dal carcere minorile milanese per quelle che sono state 48 ore convulse. I sette – oltre al residente di Monza Brianza anche cinque di Milano, gli altri di Pavia e del Comasco – sono scappati nella giornata di Natale. Nel volgere di poche ore tre di loro di 17 e 18 anni sono rientrati: due ritrovati e uno spinto dalla famiglia; i quattro ancora in fuga avrebbero 17,18 e 19 anni. Tutti in carcere con provvedimenti di custodia cautelare per reati contro il patrimonio, rapine e furti.

Sette evasi dal carcere Beccaria: don Gino Rigoldi

La fuga ha aperto una profonda discussione, non solo politica, sulle condizioni del carcere. Don Gino Rigoldi, storico cappellano dell’Istituto minorile Beccaria, ne è convinto: “Mi telefoneranno, li riporterò indietro”, ha detto augurandosi che la vicenda “dia uno scossone” al Ministero per un carcere in cui “manca un direttore da 20 anni e ci sono lavori da 16“.

Sette evasi dal carcere Beccaria: la fuga

I sette avrebbero rotto una protezione in legno del cantiere: in sei sono saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso rispetto a quello che circonda l’Istituto Beccaria di Milano. Uno, come nei film, si è calato con un lenzuolo.

Il piano sarebbe nato senza troppo preavviso sul campo di calcio e nelle ore successive nelle celle altri ragazzi hanno dato fuoco ai materassi, facendo finire quattro agenti in ospedale per un principio di intossicazione.

Sette evasi dal carcere Beccaria: i commenti

“Sette detenuti sono evasi nel pomeriggio dal cortile passeggi dell’istituto penale per minorenni ‘Cesare Beccaria’ di Milano. I fuggiaschi avrebbero approfittato dei lavori in corso, che perdurano da svariato tempo, per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta. Immediate sono scattate le ricerche a opera della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine”, è la nota diramata dal segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria poco dopo i fatti.

L’ultima volta siamo stati al Beccaria lunedì 19 dicembre per un evento sulla musica. E i ragazzi all’interno erano 43 a fronte di una capienza di 31 posti. Sicuramente non era prevedibile quello che è accaduto, ma nelle conversazioni di lunedì veniva lamentato, non solo da parte dei ragazzi ma anche da parte degli operatori, una difficoltà nel funzionamento dell’istituto legata alla carenza di personale“, ha detto Valeria Verdolini, responsabile per la Lombardia dell’associazione Antigone.

Il presidente Patrizio Gonella invece ha detto: “A seguito di fatti del genere non bisogna reagire chiedendo più durezza ma insistendo nell’offrire modelli di legalità e ascolto”.