Seregno, videosorveglianza ripristinata: ci sono 71 telecamere, ne servirebbero 260

Polemica politica sulla videosorveglianza a Seregno: le telecamere spente per manutenzione ai server non hanno inquadrato l’atto vandalico ai danni del Comune o il furto alla scuola Rodari. «Stiamo lavorando da tempo al rinnovamento delle telecamere. Il tema della sicurezza per noi è una priorità: quest’anno ci concentreremo sulla videosorveglianza», dice il sindaco Rossi.
Il sindaco davanti ai monitor che rimandano la immagini delle telecamere
Il sindaco davanti ai monitor che rimandano la immagini delle telecamere

Qual è il reale stato di funzionamento delle telecamere per la videosorveglianza installate a Seregno e quali sono i progetti di miglioramento qualitativo e quantitativo nel settore, che l’amministrazione comunale intende portare avanti? Sono domande all’ordine del giorno nel mondo politico, ma non solo, dopo la seduta del consiglio comunale del 24 febbraio, in cui il capogruppo della Lega Edoardo Trezzi ha fatto emergere l’interruzione del servizio, che non ha permesso di filmare il responsabile dell’atto vandalico che il lunedì precedente, nel pomeriggio, ha provocato il danneggiamento del vetro della porta principale di ingresso al palazzo Landriani-Caponaghi di piazza Libertà, sede comunale di rappresentanza.

Una circostanza, quest’ultima, ammessa dall’amministrazione, con il sindaco Alberto Rossi e il suo vice Roberto Marini, titolare della delega assessorile alla Smart City, che l’hanno giustificata con la necessità di un intervento di manutenzione cui è stato sottoposto il server dell’impianto, durato una settimana, con riattivazione il giorno dopo la seduta.

Il sindaco poi lunedì ha scritto in proposito un post sulla sua pagina di Facebook, spiegando di essere passato appena ventiquattr’ore prima al comando della Polizia locale, dove sono predisposti i monitor per visionare le immagini registrate dalle telecamere, «per verificare l’effettivo ripristino della videosorveglianza, in corso da qualche giorno, che si è pienamente concluso nella mattinata di oggi». L’esigenza della manutenzione è stata ricondotta al mancato funzionamento di alcune telecamere.

«Stiamo lavorando da tempo al rinnovamento delle telecamere presenti in città – ha continuato Rossi -, di cui nel 2022 sarà incrementato il numero. Il tema della sicurezza per noi è una priorità e, dopo l’aumento del numero degli agenti della Polizia locale, l’ammodernamento dei dispositivi in dotazione alla stessa Polizia locale, la sicurezza partecipata con le zone di controllo del vicinato, quest’anno ci concentreremo sulla videosorveglianza».

L’intervento di manutenzione, affidato alla ditta Impianti Spa di via della Valle a Carate Brianza, ha contemplato più step ed un esborso complessivo a carico delle casse comunali pari a 26.664 euro, Iva compresa. Al momento sono posizionate in città 71 telecamere, comprese quelle ai varchi di accesso al territorio, che finalmente sono funzionanti, dopo la risoluzione dei problemi che impedivano il flusso dei dati. Uno studio di settore ha indicato tuttavia il numero ottimale in 260. L’obiettivo è procedere a step, sia per l’impegno economico richiesto, sia per necessità di carattere logistico. Ovviamente, le nuove telecamere saranno di ultima generazione e più moderne, rispetto a quelle che sono in servizio da parecchio.

Nel frattempo, la sezione di Seregno della Lega ha proseguito la sua polemica riguardo il mancato funzionamento dell’impianto sulla sua pagina di Facebook, dove sabato scorso è stato pubblicato un riquadro completamente nero, accompagnato dal seguente post: «Ecco l’immagine che ritrae il delinquente mentre lancia un sampietrino contro la porta di vetro d’ingresso del Comune di Seregno… Ops, peccato che le telecamere presenti sul territorio, per garantire la sicurezza, siano tutte fuori uso da molto tempo. Il sindaco avrà svenduto anche questo servizio?».

Il riferimento alla svendita è da ricondurre all’integrazione societaria tra Aeb ed A2A, mentre quello che l’uscita evidenzia è che le rassicurazioni ricevute in aula non abbiano convinto il gruppo: «Le telecamere non funzionavano già il 13 gennaio – ha affermato Trezzi – quando c’è stato il furto alla scuola Rodari, che infatti non è stato ripreso. Altro che una settimana…».