È un problema che il giovane sindaco di Seregno, Alberto Rossi, dovrà affrontare al più presto: è quello del centro riabilitazione “Trabattoni-Ronzoni” di via Verdi. I seregnesi lamentano la lungaggine nell’erogare prestazioni e servizi, per la chiusura di ambulatori a causa della mancanza di medici non sostituiti con attese che vanno fino a settembre 2019.
Per non dire del trasferimento nell’edificio dell’ospedale Borella di Giussano dei diversi servizi che fino a poco tempo fa venivano erogati in via Stefano da Seregno. Per tornare al “Trabattoni-Ronzoni” che fino a un paio di anni fa era considerato un polo di eccellenza nel settore della riabilitazione neuromotoria, cardiologica e pneumologica, è stato declassato da unità ospedaliera complessa a unità semplice in quanto privo dei primari di cardiologia e pneumologia, mentre nella divisione neuromotoria il primario, pur bravo, è solo un facente funzioni e non un titolare.
E tutto ciò accade per risparmiare sulla spesa imposta dai direttori generali, ma soprattutto da quando nel luglio 2016 è stata varata dalla giunta regionale guidata da Maroni la legge sanitaria che ha costretto le città della Brianza Nord ad accorparsi all’Asst di Vimercate e alle sue strutture, lasciando la più comoda unità ospedaliera di Desio, che a sua volta è stata aggregata a Monza.
Il “Trabattoni-Ronzoni”, ha perso la qualifica di unità complessa perché al suo interno i primari di cardiologia e pneumologia non sono stati sostituiti e le due divisioni usufruiscono a scavalco dei primari di Vimercate. In cardiologia il primario Norman Kennet Jones, 69 anni, non è stato sostituito e in corsia mancano anche due unità: un medico in aspettativa per gravidanza e un altro il cui servizio non prevede la guardia di notte, così è difficile fa fronte alle richieste ambulatoriali per prestazioni di elettrocardiogramma, visite cardiologiche, ecocardiogrammi, i test da sforzo, i doppler, i monitoraggi pressori , holter Ecg, i cui esiti vengono consegnati a distanza di 15 giorni.
Anche in pneumologia manca un medico e questo crea disfunzioni negli ambulatori le cui attese vanno oltre l’anno. Ma anche la divisione neuromotaria ha bisogno di medici in corsia. E dire che il “Trabattoni-Ronzoni” smessa la funzione per acuti nel 1991 era stato trasformato in polo universitario che aveva conservato fino al 2004.