Seregno non dovrà pagare i danni per il Cru16, “risparmiati” 14 milioni di euro

Il Tribunale di Milano ha rigettato le domande formulate dal consorzio emiliano-romagnolo per ottenere danni milionari dal Comune di Seregno. L’abbandono del cantiere definito dalla sentenza un «gravissimo inadempimento».
Il sindaco Mazza, l’avvocato Maura Magni e il vicesindaco Mariani
Il sindaco Mazza, l’avvocato Maura Magni e il vicesindaco Mariani

Il suo comportamento, giudicato «gravissimamente inadempiente», ha spinto la sezione specializzata in materia di imprese del tribunale di Milano a rigettare nei giorni scorsi la richiesta del Consorzio Emiliano Romagnolo di Bologna, primo appaltatore della riqualificazione della piazza Risorgimento, oggi in liquidazione coatta amministrativa, di vedersi riconoscere un risarcimento danni di importo compreso tra gli 11 ed i 14 milioni di euro, dopo la risoluzione unilaterale del contratto da parte del Comune di Seregno.

L’impresa ora potrà intentare appello per cercare di ribaltare la sentenza e, nel mentre, rimarrà congelato il procedimento parallelo, incardinato davanti al tribunale di Monza, vertente sull’ingiunzione di pagamento di una somma vicina ai 3 milioni e mezzo di euro, che il Comune di Seregno ha domandato alla controparte, anche in questo caso a titolo di risarcimento danni. «Siamo ovviamente felici -ha spiegato il sindaco Edoardo Mazza-, in primo luogo per la città di Seregno. Questa è infatti una sua vittoria, prima ancora che una nostra vittoria politica. Personalmente, sono anche felice che sia stato riconosciuto il corretto comportamento dell’amministrazione negli ultimi undici anni, in particolare quello del mio predecessore Giacinto Mariani»

. Il vicesindaco a sua volta non si è sottratto ad un commento: «Come già tutte le altre autorità chiamate in causa a vario titolo, anche il tribunale di Milano ha riconosciuto che l’amministrazione ha ben gestito l’opera. Del resto, come il primo appaltatore abbia eseguito i lavori è lì da vedere, come è di dominio pubblico la circostanza dell’abbandono del cantiere da parte sua. La sentenza certifica che in tutto questo periodo sono stato fatto oggetto di attacchi immotivati, in primis dalla commissione consiliare che ha indagato su questo intervento, che si è concentrata solo sul mio massacro».