Seregno: l’ultimo saluto all’abate dom Valerio Cattana, studioso della cultura monastica

A lui si deve la preziosa biblioteca dell’abbazia San Benedetto di Seregno: si sono celebrati i funerali di don Valerio Cattana, abate emerito scomparso a 88 anni. A presiedere la funzione l’abate generale dei monaci benedettini di Monte Oliveto, in Toscana.
L'ultimo saluto a Seregno a dom Cattana da parte dell'abate generale dom Diego Rosa
L’ultimo saluto a Seregno a dom Cattana da parte dell’abate generale dom Diego Rosa Paolo Volonterio

Abbazia San Benedetto di Seregno stracolma di fedeli, nel pomeriggio di mercoledì 23 febbraio, per abbracciare e rendere l’ultimo estremo saluto e omaggio all’amato e stimato abate emerito dom Valerio Cattana, che si era dato come motto “Dilatato corde” (con il cuore dilatato) che aveva tratto dal prologo della regola di san Benedetto.

La liturgia di suffragio è stata presieduta all’abate generale dei monaci benedettini olivetani di Monte Oliveto, dom Diego Rosa, con lui all’altare gli abati Michelangelo Tiribilli, Giulio Pagnoni, sublacense cassinese di Santa Giustina Padova con l’emerito Francesco Trolese; Cristofaro Zieleinski di Santa Maria del Pilastrello di Lendinara; monsignor Bruno Molinari, don Lorenzo Moncetti, segretario del vescovo di Novara, tutti i monaci del monastero di via Stefano da Seregno, e altri venti sacerdoti tra monaci dei vari monasteri del Nord Italia e sacerdoti diocesani.

La salma di dom Valerio è stata tumulata al camposanto di via Reggio nel campo in cui sono sepolti altri monaci.

Tra le autorità civili il sindaco Alberto Rossi e quello di Lu Monferrato, Franco Alessio. L’omelia è stata tenuta dall’abate Michelangelo Tiribilli che ha ricordato la figura dell’abate emerito tessendone le lodi e il suo amore, la dedizione per la vita monastica, ma soprattutto le sue grandi doti di studioso e delle splendide iniziative da lui intraprese nel corso dei suoi 22 anni di abbaziato.

Ha aggiunto tra l’altro: “La sua esistenza è trascorsa nella sua offerta totale al Signore fin da adolescente. Con dom Picasso ha dato avvio a uno dei tesori e ricchezze più importanti di questo monastero, la biblioteca. Dal capitolo generale dell’ordine olivetano era stato designato alla carica di abate generale, ma aveva rinunciato un posto che poi era toccato a me”.

Dom Valerio Cattana, 88 anni, è deceduto pochi minuti prima della mezzanotte di domenica 20 all’ospedale Pio XI di Desio dov’era ricoverato dal giorno precedente. Era a nato a Lu Monferrato, il 1 aprile 1933, è stato abate dell’abbazia san Benedetto dal 14 gennaio 1989 per 22 anni. Era entrato come postulante nel monastero di san Prospero a Camogli, il 2 febbraio 1947, in terza media, affascinato dalle parole del suo concittadino monaco dom Claudio Coggiola. Lu Monferrato è un comune che vanta il record di aver dato alla Chiesa il maggior numero di monaci, sacerdoti e religiose, oltre 300 nel solo dopoguerra.

A Camogli per il suo portamento signorile, veniva affettuosamente chiamato “il francesino”. Quindi a Monte Oliveto Maggiore, per i due anni di noviziato. Il 15 agosto 1949 emetteva la professione monastica. Dal 1950 per tre anni a Seregno seguiva gli studi classici, dal 1953 al 1957 rientrava a Monte Oliveto per approfondire gli studi teologici, dove il 2 luglio 1957, veniva ordinato sacerdote.
Subito dopo ritornava a Seregno, accolto dall’abate Pietro Paolazzi, dove insegnava lettere, latino e greco al liceo, ai giovani monaci. Dal 1960 al ’63 si perfezionava in teologia a Venegono. Nel 1965 seguiva i corsi dell’archivio di Stato diplomandosi in archivistica, paleografia e diplomatica. Il 21 gennaio 2017 aveva ricevuto dal sindaco di Lu Monferrato, la targa di cittadino benemerito.

Un monaco riservato ma molto accogliente tanto da crearsi una vastissima conoscenza di persone. È stato autore di numerosi libri e saggi sulla storia e spiritualità benedettina. Un monaco che ha fedelmente obbedito alla regola “ora et labora”. Determinante per lui nel 1957 l’incontro a Seregno con dom Jean Leclercq, benedettino dell’abbazia di Clervaux in Lussemburgo, il cui contributo alla cultura monastica è considerato per ampiezza e profondità, il fenomeno più importante del secolo scorso.

Dom Cattana ne aveva raccolto l’eredità, tanto da essere considerato uno dei più apprezzati studiosi a livello internazionale. Tra le sue numerose opere spicca la corposa raccolta di lettere e scritti di dom Leclercq, la monumentale “Momenti e figure di storia monastica italiana”, oltre a “La nostalgia del chiostro”, che riguarda il cardinal Alfonso Schuster e una raccolta delle più belle preghiere di tutte le religioni mondiali. Nel 1991 aveva promosso per il centro culturale San Benedetto i corsi biblici e di iconografia, tuttora in corso, iniziativa che aveva ricevuto il plauso del cardinal Carlo Maria Martini. Ha fondato la collana di libri “Orizzonti monastici”. È’ stato anche docente per diversi anni al liceo Majorana di Desio.