«Il bilancio è lusinghiero. Confermarsi al secondo anno era una sfida, che non era scontato vincere: invece, ce l’abbiamo fatta». Raffaele Angelillo, formatore dell’istituto tecnico superiore Rizzoli di Milano, scuola ad alta specializzazione tecnologica post diploma, che permette di conseguire il titolo di tecnico superiore, all’interno di un percorso basato sulla connessione delle politiche di istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali, tira in questo mondo le somme dell’attività della sede seregnese, ospitata dal museo Vignoli di via De Nova, il cui anno accademico è al termine.
Its Rizzoli: un trend in continua crescita
«Avremo venti ragazzi del secondo anno che si diplomeranno -continua-, mentre la classe prima ha registrato venticinque frequentatori, con un trend quindi in crescita. Ora vogliamo fare un salto di qualità ulteriore, anche grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, attivando a partire dall’autunno tre corsi. Due li porteremo da Milano: si tratta di Software Architect, che mira allo sviluppo di programmatori di elevato livello, mentre al Cyber Defense Specialist sarà affiancato il Network & Cloud. L’obiettivo è arrivare ad avere settantacinque iscrizioni». La prospettiva richiederà un impegno notevole: «Siamo in un territorio molto competitivo a livello di proposte e capita che i ragazzi scelgano percorsi differenti dai nostri. Ma noi comunque cercheremo di sfruttare alcune novità, come quelle previste nell’ambito dell’orientamento, che speriamo possano favorire non solo le università, ma anche gli Its. Va superata la criticità in chiave di conoscenza da parte delle famiglie: su questo una mano importante ce la potrà dare il Comune di Seregno, che crede nel nostro progetto. Con le aziende, tutto funziona molto bene ed i riscontri che abbiamo sono molto positivi».
Its Rizzoli: nel caso di exploit di iscrizioni, servirà una nuova sede
La sede seregnese ha ospitato giovedì 6 luglio un open day, che ha consentito agli interessati di scoprire l’articolazione dei corsi di Cyber Defense Specialist, Network & Cloud e Software Architect, mentre il giorno prima, mercoledì 5 luglio, e giovedì 6 luglio, nell’ambito dell’“Itsar Summer Camp”, full immersion dedicata alla virtualizzazione ed alla cyber sicurezza, è stato affrontato il tema “Cloud-spazio profondo”. Un nuovo incremento delle iscrizioni, pur se auspicato, rischierebbe di far diventare insufficienti gli spazi nel museo Vignoli: «Questo è un problema che ci piacerebbe dover affrontare. I ragazzi amano l’ambiente del museo e gli insegnanti si trovano a meraviglia, ma è chiaro che, se i tre corsi avessero tutti successo, dal 2024 dovremmo cercare una sede a supporto o un’altra sede. Su questo aspetto, però, anche considerando le progettualità sulle quali l’amministrazione sta lavorando, siamo molto ottimisti». Il riferimento è al nuovo polo dell’innovazione, previsto sull’area dell’ex clinica Santa Maria, tra le vie Settembrini e Circonvallazione, pensato anche come sede per gli Its sul territorio, che tuttavia richiederà tempi di realizzazione più lunghi.