Seregno, l’istituto Levi lancia un progetto sul Made in Italy

Coinvolta è la classe terza dell'indirizzo di moda, che sta lavorando ad un blog, per facilitare la comunicazione, e studierà una minicollezione di abiti di alta moda
Gli studenti con l’insegnante Raffaella Botta, davanti al logo realizzato

In occasione della prima giornata nazionale del Made in Italy, dedicata al tema dell’innovazione, che è stata celebrata lunedì 15 aprile, l’istituto Levi di via Briantina a Seregno ha alzato ufficialmente il velo su un progetto di social media marketing, finalizzato appunto a sottolineare l’importanza che il concetto e la tutela del Made in Italy stanno assumendo progressivamente in misura maggiore. Suoi protagonisti sono gli studenti della classe terza dell’indirizzo di moda, guidati dall’insegnante Raffaella Botta. «Il progetto -ha spiegato la docente nella circostanza- costituisce un punto di arrivo ed allo stesso tempo di partenza. I ragazzi hanno visitato il laboratorio sartoriale del teatro alla Scala di Milano, esperienza che poi ha aperto la strada ad un lavoro sull’opera, nel centenario della scomparsa di Giacomo Puccini, che del Made in Italy è stato chiaramente un’eccellenza. Muovendo da questi presupposti, la classe studierà una minicollezione di alta moda, rigorosamente con tessuti tutti italiani».

Istituto Levi: il progetto prevede anche un blog

Il logo del progetto

L’approfondimento è quindi proseguito: «Abbiamo inoltre creato un blog, per favorire una relazione con il pubblico, che al momento è ancora in fase di strutturazione e che poi, nei prossimi mesi, diventerà accessibile dall’esterno. Così, vogliamo anche stimolare all’utilizzo dei social in un modo professionale». Proprio lunedì 15 aprile è stato inoltre presentato il logo del progetto, definito con il contributo della classe: «Ha al centro l’albero, che è il logo dell’istituto e che è inserito nel contesto di una bandiera italiana in tessuto. Abbiamo voluto fondere il concetto di Made in Italy con il senso di appartenenza alla nostra scuola, di cui i ragazzi si sono dimostrati e si stanno dimostrando orgogliosi, sottolineando l’aspetto del Made in Levi».

Istituto Levi: fashion e cibo i suoi traini maggiori

Gli studenti con Massimo Viganò, dirigente scolastico

Nel suo successivo confronto con gli studenti, Botta, oltre ad indicare negli ambiti del fashion e del cibo i traini nel mondo del Made in Italia, ha fornito altri spunti di riflessione: «Il marchio del Made in Italy sta iniziando ad essere sempre più tutelato ed esige alcune peculiarità necessarie. Ad esempio, l’80 o il 90 per cento della produzione deve essere realizzato in Italia. Anche per i grandi stilisti non è sempre facile adeguarsi. Missoni ha cominciato a coltivare cotone in Puglia, per evitare di doverlo importare dall’India. Certamente, la filiera italiana ha costi più alti rispetto alla produzione in arrivo dell’estero. Uno degli scopi della comunicazione attraverso il blog sarà quello di giustificare il perché dell’aumento dei prezzi».