Il rush conclusivo della corsa all’acquisto dei regali di Natale è stato caratterizzato a Seregno da un maxisequestro di merce contraffatta al mercato settimanale di piazza Linate-8 ottobre 2001. Sabato 14 dicembre, in occasione della tradizionale giornata di lavoro degli esercenti nello spazio che si apre al fianco delle vie Dandolo e fratelli Bandiera, il personale del nucleo di sicurezza urbana del corpo della Polizia locale, durante un giro di controlli in abiti civili, programmato per cercare di individuare possibili attività non conformi da parte degli ambulanti, si è imbattuto in una bancarella che proponeva capi di abbigliamento di marche di lusso, a prezzi decisamente ribassati rispetto a quelli consueti. La circostanza ha insospettito gli operanti, che hanno quindi deciso un approfondimento.
Polizia locale: la ricostruzione dell’intervento
Subito, ad un primo e sommario esame dei prodotti posti in vendita, è emerso che gli articoli riportavano loghi e marchi noti, ma che erano presumibilmente contraffatti. Questo perché è apparso evidente che gli stessi fossero stati realizzati con materiali di qualità inferiore in confronto a quelli originali. Oltretutto, i singoli capi erano caratterizzati da dettagli, come cuciture, ornamenti ed etichette, che non erano conformi agli standard di quelli autentici. Gli agenti coinvolti nel servizio hanno pertanto proceduto alla generalizzazione del titolare dell’attività, identificato in un cittadino bengalese classe 1978, regolarmente soggiornante in Italia. L’uomo, a fronte di una precisa richiesta, non è stato in grado di fornire la documentazione necessaria per attestare l’autenticità degli articoli e si è limitato a dichiarare che si trattava di stock di indumenti acquistati in precedenza, in un magazzino dell’Italia meridionale. Inevitabilmente, il personale ha in seguito sequestrato un migliaio di capi, il cui valore, una volta immessi sul mercato, sarebbe stato di all’incirca 50mila euro. L’elenco delle griffe contraffatte è risultato lunghissimo e comprende come detto aziende che vanno per la maggiore, come D-Squared, Ralph Lauren, The North Face, Emporio Armani, Tommy Hilfiger, Prada, Gucci, Givenchy, Hugo Boss, Lacoste, Calvin Klein, Colmar, Diesel, Msgm, Balmain, Balenciaga e Dolce & Gabbana.
Polizia locale: i primi accertamenti confermano la contraffazione
Il maxisequestro ha comportato il deferimento all’autorità giudiziaria del quarantaseienne ambulante bengalese, con l’accusa di commercio di prodotti con marchi falsi. Il provvedimento è stato accompagnato inoltre dall’avvio di una serie di verifiche da parte dei servizi antifrode delle rispettive case di mode, con la finalità di arrivare ad un accertamento e ad una conferma della contraffazione. Da questo punto di vista, i riscontri iniziali, da quel che è filtrato, non hanno fatto altro che ribadire la falsità degli indumenti che si trovavano esposti sulla bancarella, al momento del blitz.