Seregno, intitolato a Livio Colzani un giardino pubblico a Sant’Ambrogio

La cerimonia è coincisa con l'ottantunesimo anniversario della fucilazione del giovane partigiano, avvenuta nel canavese. Rappresentate le scuole del quartiere
La foto di gruppo al termine della cerimonia

«Oggi ricordiamo una persona che, di fronte ad un’ingiustizia, ha scelto di non farsi i fatti suoi, ma di mettersi in gioco. È questo il suo messaggio per ognuno di noi». La sottolineatura del sindaco di Seregno Alberto Rossi, indirizzata agli studenti delle scuole del quartiere presenti, ha caratterizzato giovedì 6 marzo l’intitolazione a Livio Colzani del giardino pubblico che si affaccia sulla via omonima, alle spalle della chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio. Un momento voluto dall’amministrazione comunale, in accordo con il comitato di quartiere Sant’Ambrogio e la locale sezione dell’Anpi, per tramandare la memoria del giovane partigiano, nato a Triuggio nel 1921, cresciuto proprio a Sant’Ambrogio e fucilato a Castelnuovo Nigra, nel canavese, il 6 marzo 1944, nel pieno della Seconda guerra mondiale, dopo essere stato catturato ed aver rifiutato di aderire alla causa della Repubblica sociale italiana. La cerimonia è coincisa quindi con l’ottantunesimo anniversario del suo decesso. L’appuntamento, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni d’arma e combattentistiche, è stato introdotto da un omaggio floreale alla lapide dedicata allo stesso Colzani e dall’esecuzione del silenzio in suo onore.

Intitolazione: gli interventi di Rossi e Frigerio

«Qualche anno fa -ha sottolineato ancora il sindacoqui c’era solo un’aiuola. Poi abbiamo messo un grande gioco e qualche panchina e piantato un ulivo. Poco alla volta, l’area ha cominciato ad essere frequentata. Mancava l’ultimo tassello, quello dell’intitolazione». Rossi ha poi richiamato una sua visita a Castelnuovo Nigra: «Ci sono stato con alcuni amici. Lì si vedono ancora i fori sul muro prodotti dai proiettili che hanno ucciso Livio. La piazza dove è avvenuta la fucilazione si chiama piazza martiri della libertà, come quella dove si trova il nostro palazzo comunale di rappresentanza. E lui è stato un martire della libertà, non sua, ma degli altri». Dal canto suo, Mariadele Frigerio, presidente dell’Anpi seregnese, ha evidenziato che «con il comitato di quartiere Sant’Ambrogio, abbiamo desiderato l’intitolazione di questo luogo di pace e serenità a Colzani, proprio nel quartiere da dove è partito. Livio era un ragazzo come tanti e non aveva i poteri del supereroe. Ma ha lottato contro un potere non democratico, per la libertà, la democrazia e la pace. Anche se le sue spoglie si trovano nel cimitero, possiamo dire che oggi lo abbiamo riportato finalmente a casa». Una foto di gruppo ha concluso la cerimonia.