Seregno, il Fronte Animalista contesta la presenza di un circo alla Porada

Il gruppo ha annunciato un sitin per venerdì 6 gennaio, alle 14.30, per sensibilizzare sul tema l'amministrazione. Il sindaco Rossi è disposto ad un confronto
Il tendone del circo in zona Porada

Il Fronte Animalista, insieme ad un gruppo di attivisti indipendenti ed al consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Piccirillo, ha promosso a Seregno per venerdì 6 gennaio, alle 14.30, un sitin di fronte al tendone del circo “Città di Roma”, ospitato dall’area tra le vie alla Porada ed Ancona, per chiedere che il Comune di Seregno non accolga più in futuro «uno spettacolo crudele che schiavizza esseri innocenti, altamente diseducativo ed obsoleto, quale un circo con animali, ma scelga di accogliere sul suolo pubblico un circo senza animali». Nel comunicato, diffuso in settimana, viene ricordato al sindaco Alberto Rossi che «il 13 luglio 2022 è stata approvata la legge sullo spettacolo che contiene una chiara indicazione, affinché gli oltre 2mila animali utilizzati dalle circa duecento attività circensi possano trovare nuova vita» e si prosegue spiegando che «gli scriventi hanno inviato una Pec agli uffici comunali, per segnalare cartelli pubblicitari del circo probabilmente abusivi, affissi sugli alberi, sui cartelli stradali ed in altri luoghi non idonei, e ne hanno chiesto la rimozione, con il costo della pulizia da addebitare ai responsabili. Infine, appoggiati dal consigliere regionale Piccirillo, hanno richiesto un appuntamento al sindaco, per un confronto sul tema».

Fronte Animalista: il sindaco Rossi apre ad un confronto

Uno dei cartelli pubblicitari contestati, regolari secondo l’amministrazione comunale

Chiamato in causa, il primo cittadino ha replicato che «ho ricevuto la richiesta di appuntamento da parte del Fronte Animalista e stiamo concordando la data per l’incontro. Raccolgo lo spirito della sollecitazione e ne condivido la finalità: la vita degli animali va tutelata, così come vanno curate le condizioni in cui vivono. Analoga finalità è contenuta nella normativa nazionale approvata in luglio. La normativa delinea un percorso di gradualità nel raggiungimento di questo obiettivo, che ad oggi non consente ai Comuni di vietare l’insediamento di circhi, solo perché in essi sono impiegati animali». Ed ancora: «Abbiamo verificato, in ossequio alle nostre competenze, che il circo si è insediato nel rispetto di tutte le normative e con tutte le necessarie autorizzazioni. I circhi arrivano nelle città per autonoma decisione degli impresari circensi. Il loro insediamento è soggetto al rispetto di una serie di prescrizioni, tra cui la vigilanza veterinaria di Ats, che è stata effettuata e che ha riscontrato come gli animali siano tenuti correttamente e siano in buono stato di salute. Abbiamo anche verificato il posizionamento della pubblicità stradale, per la quale è stata corrisposta regolare imposta, e non abbiamo riscontrato violazioni».