Seregno, il caso di via Macallè: quando nasceranno le due case comunali?

L’intervento sarà realizzato, ma oggi è impossibile indicare quale sarà la tempistica della costruzione di due palazzine destinate a case comunali in via Macallè a Seregno. Ecco perché.
L'area di via Macallè destinata ad accogliere le case comunali
L’area di via Macallè destinata ad accogliere le case comunali Paolo Colzani

L’intervento sarà realizzato, ma oggi è impossibile indicare quale sarà la tempistica della costruzione di due palazzine destinate a case comunali in via Macallè a Seregno, nell’ambito del contratto di quartiere “Lazzaretto da vivere”, sul terreno che già prima ospitava un edificio di proprietà comunale, abbattuto nel 2017.

L’impasse lo ha originato la ditta appaltatrice, la Frimat di Roma, che nell’estate del 2019 si è aggiudicata la gara curata dalla Centrale unica di committenza della Provincia di Monza e Brianza. La società ha infatti proceduto alla cessione di alcuni suoi rami di azienda, indirizzando a due differenti destinatari quello con le situazioni patrimoniali e quello che detiene invece la titolarità dei cantieri, con il risultato che il soggetto che oggi dovrebbe operare in via Macallè non è lo stesso che ha in pancia un anticipo di cassa di oltre 600mila euro.

La situazione ha determinato uno stallo, che ora l’amministrazione comunale sta pensando di superare risolvendo il contratto con la Frimat. A questo punto, per l’esecuzione dei lavori subentrerebbe la seconda classificata nella già citata gara d’appalto, mentre il Comune di Seregno rientrerebbe del suo esborso tramite l’escussione della fidejussione che la Frimat ha versato al momento della sottoscrizione dell’intesa.

Questo al netto di possibili opposizioni della controparte, che non vanno escluse. Una matassa complicata da sbrogliare, venuta alla luce a seguito di un approfondimento seguito alla presentazione di un’interpellanza nel merito da parte di Ilaria Cerqua, capogruppo di Forza Italia, partito che siede in minoranza nel consiglio comunale seregnese.

«Senza questo intoppo – ha commentato il sindaco Alberto Rossi, alla guida di una coalizione di centrosinistra – oggi non dico che saremmo al traguardo, ma certamente a buon punto sì».

Proprio Cerqua aveva accompagnato la sua interpellanza evidenziando come, alla base del fermo che si sta registrando, potessero esserci «problemi importanti con la società affidataria» delle opere. Amministrazione comunale e Frimat hanno firmato un contratto di appalto di importo di poco superiore ai 3 milioni 400mila euro, Iva del 10 per cento compresa.