«Ho fatto tanti viaggi in India, ma una cosa è sempre nuova. Non appena si inizia a camminare per l’India tutto è magicamente travolgente! Basta un passo e sei avvolto dalla bellezza delle relazioni semplici, pure, autentiche» così commenta dopo il suo trentatreesimo viaggio Francesco Tagliabue, vicepresidente dell’associazione Auxilium India, l’organizzazione di volontariato che, seguendo le orme della missionaria seregnese suor Camilla Tagliabue, da anni sostiene progetti di educazione e sviluppo in varie regioni del paese asiatico. In genere, due volte all’anno i volontari si recano sul posto per verificare lo stato delle varie attività. Hanno accompagnato il vicepresidente un gruppo di giovani: Daniele Rigamonti, Letizia Rosio, Martina Sala e Luca D’Aniello. Dal 3 al 18 agosto, i volontari hanno visitato progetti di sostegno a distanza, educazione e miglioramento delle coltivazioni a Mumbai, nelle missioni salesiane in Gujarat, a Pune e in altre realtà vicine a Lonavla, dove suor Camilla ha trascorso gli ultimi vent’anni di missione.
Auxilium India: una realtà capace di avvicinare i giovani
«Quello che mi porto a casa da questo viaggio -dice Letizia– è un bagaglio immenso di emozioni, risate, esperienze diversissime e anche tante riflessioni importanti. A Lonavla, in particolare, quando siamo riusciti a stringere uno stretto rapporto con le ragazze ospitate nella struttura, ho realizzato quanto questi incontri regalano moltissimo sia a chi riceve che a chi dona». «Sono partita per l’India con l’idea di dover far qualcosa, di dover essere utile -racconta invece Martina Sala-: ben presto mi sono accorta che non servivo a nulla. Ho dovuto cambiare modalità di pensiero e darmi tempo per osservare, per entrare in un mondo che non era il mio. Ho dovuto osservare la caoticità della strada in contrapposizione con la placida pazienza di chi, su quella strada, ci vive. Così ho capito che il miglior modo per essere utile era semplicemente esserci». Un viaggio, quello con Auxilium India che forse più ancora di un percorso turistico fa scoprire le enormi contraddizioni di una realtà estremamente complessa, come sottolinea Luca D’Aniello: «L’India è una grande contraddizione che ti mostra fin da subito la sua complessità. E capisci che cercare risposte semplici è rassicurante, ma accogliere la complessità è infinitamente arricchente».