Seregno, i Camosci e la passione per la montagna: un libro celebra i 50 anni del gruppo

Lo ha curato Luigi Losa, ex direttore de “il Cittadino”. Mezzo secolo di vita celebrato al teatro San Rocco con l’esibizione del coro “Il Rifugio-città di Seregno”. L’attività del gruppo era partita negli anni 50 ma si è costituito ufficialmente nel 1971. Alla guida da 44 anni c’è Pino Tagliabue, esempio unico di fedeltà, ma anche di responsabilità e di una adesione e disponibilità totale
La prima foto storico del Gruppo Camosci del 1957,accanto al gagliardetto Luigi Leone in fondatore, in alto a sinistra il monzese don Giuliano Sala assistente nel 1956 dell'oratorio San Rocco di Seregno
La prima foto storico del Gruppo Camosci del 1957,accanto al gagliardetto Luigi Leone in fondatore, in alto a sinistra il monzese don Giuliano Sala assistente nel 1956 dell’oratorio San Rocco di Seregno Foto Paolo Volonterio

I Gruppo Camosci di Seregno ha ricordato i 50 anni di attività e di presenza sulla scena sportiva e sociale della città. L’evento è stato celebrato in maniera solenne al teatro San Rocco con l’esibizione del coro “Il Rifugio- città di Seregno” e la presentazione del volume del mezzo di vita dei Camosci curato da Luigi Losa, già direttore de“Il Cittadino Monza e Brianza” dal titolo “ Una passione per la montagna- una storia vissuta insieme”, per i tipi di Bellavite editore.

A guidare da 44 anni il gruppo c’è Pino Tagliabue, un esempio unico di fedeltà, ma anche di responsabilità e di una adesione e disponibilità totale. Al suo fianco ci sono i fedelissimi Angelo Leveni, che è l’ultimo dei fondatori rimasto e socio tuttora attivo e Renzo Maffeis, l’uomo che vive la montagna come un ambiente vitale. Il volume che consta di 240 pagine con una ricchissima e documentatissima parte fotografica, è diviso in otto capitoli, con una prima parte di quindici pagine di introduzione.

Seregno, i Camosci e la passione per la montagna: un libro celebra i 50 anni del gruppo
La premiazione della coppia Tagliaferri vincitrice nel 2019 della corsa in montagna col presidente del Gruppo Camosci, Pino Tagliabue, da 44 anni

La storia dei “Camosci” parte dal mondo dell’oratorio in cui molta parte dei ragazzi, soprattutto dal 1950 al 1980, anche in epoche successive e sino ai nostri giorni, si sono accostati alla montagna spesso per la prima volta frequentando le tradizionali e in qualche caso ultracentenarie strutture educative e formative in senso cristiano. Attraverso le vacanze comunitarie nei campeggi, nelle case vacanze, nelle colonie così come nelle gite e passeggiate, che sono le “radici” dei Camosci.

Nel 1957, in occasione della tradizionale festa di san Luigi all’oratorio San Rocco, nello spazio tra la grande chiesa del Sacro Cuore e la palestra della Salus ginnastica viene allestita una vera e propria baita costruita con i caratteristici tronchi di legno che sulla porta portava la scritto “Rifugio Camosci”, sormontata dalla riproduzione in cartapesta di un gruppo montuoso in vetta al quale c’era la sagoma di un camoscio.

Qualche mese dopo una quindicina di ragazzi e giovani posava sulla scalinata della chiesa del Sacro Cuore, con il gagliardetto “Gruppo Camosci- oratorio”, tra loro l’assistente don Giuliano Sala, arrivato al San Rocco nel 1956 da Monza e Luigi Leoni, lo storico fondatore del gruppo e l’altrettanto storico “prefetto” dell’oratorio Antonio Borgonovo.

La chiamata alle armi dei giovani che ne facevano parte e il cambio di assistente nel 1960 a don Sala subentrava don Pino Caimi veniva meno la continuità. Solo a metà degli anni Sessanta alcuni giovani riprendono l’idea dei Camosci. A tirare le fila è Giuliano Fabbrica che diventerà in seguito un provetto alpinista, con al fianco il fondatore Luigi Leoni.

Nel 1964 a don Caimi all’oratorio San Rocco subentra don Ferdy Mazzoleni, originario di Pasturo in Valsassina e qualche mese prima da Lecco era giunto come prevosto monsignor Luigi Gandini, filosofo, ma anche valente alpinista, tanto da essere parte del celebre gruppo dei Ragni. Don Mazzoleni spronava Luigi Leoni a ricostruire il Gruppo Camosci.

Nel 1971 iniziava ufficialmente e continuativamente la storia dei Camosci. Nel 1977 veniva eletto presidente Pino Tagliabue.E da allora la storia dei Camosci è stata un crescendo. Un’altra storica figura è stata la segretaria Ivonne Trabattoni, sempre presente ma “dietro le quinte”.

Alla fine degli anni Cinquanta, il Gruppo Camosci, organizzava la prima “corsa in montagna”, che si disputa anche ai nostri giorni, sul percorso Erba- Capanna Mara- La Salute”. Il primo maglione del gruppo era di colore blu con le strisce bianche al cui interno era ricamato il camoscio. Il gruppo col trascorrere degli anni, alle escursioni unisce la gare di sci di fondo, collezionando vittorie su vittorie e record sulle nevi di tutto il mondo.

Nel 1997 il Gruppo Camosci sanciva il gemellaggio con Sappada. I numerosissimi soci dei Gruppo Camosci in prossimità del cinquantesimo, per solennizzare alla maniera di camosci, hanno raggiunto cinquanta diverse vette, per mantenere fede alla proposta e allo spirito dei fondatori e cioè l’escursionismo. Tutto questo è molto di più è raccontato in maniera brillante e completa ed esaustiva, una sorta di spaccato di storia di Seregno, nelle pagine del volume.