Seregno: gli spazi per i senzatetto in inverno passano alla Casa della carità

Dopo quattro anni al Don Orione, il piano freddo del Comune di Seregno cambia: da novembre saranno ricavati spazi per i senzatetto alla nuova Casa della carità, con una sezione femminile.
Gli spazi occupati dai senzatetto al Piccolo Cottolengo
Gli spazi occupati dai senzatetto al Piccolo Cottolengo Paolo Colzani

Archiviate le quattro edizioni ospitate dal Piccolo Cottolengo don Orione di via Verdi, il piano freddo, iniziativa per l’ospitalità nei mesi invernali dei senzatetto, sarà a partire da novembre uno dei capisaldi della nuova Casa della carità, progetto in fase di strutturazione in via Alfieri a Seregno. Il trasferimento porterà con sé una svolta forse inaspettata.

«Lo spazio per la sezione maschile -spiega Luigi Losa, uno dei volontari che ha seguito la proposta- è già allestito e conta su un totale di quindici posti. In estate, provvederemo anche ai lavori necessari per una sezione femminile, con tre o quattro posti. Questa novità nasce dal fatto che, in questi mesi, ci sono giunte richieste per accogliere donne sole o coppie, ma al Piccolo Cottolengo non è stato possibile farlo. Pensiamo poi di tornare ad avvalerci dei volontari, che in una trentina, sul totale di oltre un centinaio che collaboreranno alle attività della Casa della carità, hanno già dato la loro disponibilità ad essere con noi per il piano freddo».

Guardandosi indietro, invece, Losa evidenzia altri aspetti: «Siamo grati all’opera Don Orione, che in questi quattro anni ci ha accolti, senza mai chiedere un solo euro per le utenze dei locali occupati. Anche per merito del suo supporto, il servizio ha saputo diventare un riferimento non solo per Seregno, ma più a largo raggio per l’intero territorio, come provano le richieste di ospitalità che ci sono giunte da Carate Brianza, Desio e Lentate sul Seveso, ad esempio. Quest’anno ne hanno usufruito in totale quattordici persone, otto stranieri e sei italiani, con una presenza media giornaliera di una decina di unità. I posti letto erano infatti limitati a dieci, nel rispetto delle norme per il contenimento dell’emergenza sanitaria».