L’aggiornamento a venerdì 28 giugno dell’udienza preliminare in cui sarà deciso il rinvio a giudizio o meno delle persone al centro dell’indagine sull’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A non è piaciuto a Marco Fumagalli, già consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, di cui oggi è referente per la Provincia di Monza e Brianza, fin da subito uno dei grandi avversari della procedura. «Il rinvio -ha commentato Fumagalli– conferma i timori già espressi circa i rischi della prescrizione. Abbiamo sollecitato più volte i consigli comunali a costituirsi parte civile. C’era tutto il tempo per farlo nei termini previsti. Sarebbe stata sufficiente la volontà politica di discutere una situazione, che spesso abbiamo portato non solo all’attenzione dell’opinione pubblica, ma anche, attraverso atti dedicati, all’interno dei Comuni in cui abbiamo dei rappresentanti».
Aeb-A2A: dito puntato contro l’operazione di integrazione

Fumagalli ha quindi proseguito: «Questo rinvio apre la strada a tempi lunghi e quindi va verso la prescrizione. Motivo per cui riteniamo sia necessario un cambio di strategia: chiediamo ai Comuni interessati di instaurare azioni civili di nullità del contratto di “svendita” di Aeb ad A2A. La nullità non si prescrive ed obbliga al risarcimento del danno. Il processo penale è doveroso che venga istruito e svolto, ma gli imputati andranno fino in cassazione, facendo valere la prescrizione. I sindaci ed i consigli comunali hanno il dovere morale, politico e civile di chiedere la nullità del contratto in sede civile».