Seregno e Giussano: interdittive antimafia per due noleggi auto

La prefettura di Milano ha emesso l’interdittiva per presunti legami con la ’ndrangheta nei confronti di due autonoleggi di Seregno e Giussano.
Uno dei due autonoleggi interdetti dal prefetto di Milano
Uno dei due autonoleggi interdetti dal prefetto di Milano

Due provvedimenti interdittivi antimafia eseguiti nei confronti di altrettante società di autonoloeggio operanti tra Seregno e Giussano, per presunti legami con la ‘ndrangheta. Le misure sono state emesse dalla prefettura di Milano (visto che le sedi legali delle due compagnie si trovano nel capoluogo), eseguite nella tarda mattinata di ieri dai carabinieri della compagnia di Seregno, agli ordini del maggiore Emanuele Amorosi, assieme agli agenti delle polizie locali di Seregno e Giussano.

Si tratta della Lithium car rental srl e della Ncdp srl (società attive nel noleggio di veicoli a lungo e breve termine), per le quali il prefetto milanese Renato Saccone ha ritenuto sussistente il pericolo di infiltrazione mafiosa nelle due imprese. La Lithium ha due sedi, una a Seregno, in via Montorfano, l’altra a Giussano, in via IV Novembre, ed è condotta da Manuel C., nato nel 1983, già condannato per minacce e porto d’armi e legato a “soggetti contigui alla criminalità organizzata”. La circostanza più rilevante, che testimonia “la univoca permeabilità dell’impresa al condizionamento della criminalità organizzata”, riportano gli atti della prefettura, è l’assunzione, a ottobre 2019, di Umberto Cristello, nato a Mileto (Vibo Valentia) nel 1967. Un nome che riporta all’ultimo decennio di inchieste per mafia in Brianza.

L’ultima indagine sulla ‘ndrangheta a Seregno aveva portato nel mese di giugno all’esecuzione di 22 misure cautelari (sedici in carcere, quattro agli arresti domiciliari, due all’obbligo di firma) nei confronti di altrettante persone indagate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, possesso di armi. Una inchiesta, quella condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza e di quelli della compagnia di Cantù, che ha decapitato i vertici della famiglia Cristello, a capo della ‘locale’ di ‘ndrangheta di Seregno- Giussano.

Nella rete erano finiti i cugini Umberto e Carmelo Cristello. Il primo dei due Cristello è il fratello di Rocco, ucciso in un agguato mafioso il 27 marzo 2008, a Verano Brianza, quando venne trucidato di colpi sul vialetto della sua abitazione, in una notte di pioggia, dopo che era stato a giocare a calcio. Per questo omicidio non si è arrivati ad alcuna verità giudiziaria, anche se è riconducibile ai contrasti tra i Cristello e gli Stagno (la vittima era cognato di Antonio Stagno, il nipote di quel Rocco Stagno, a sua volta assassinato).

La Ncdp, invece, ha sede a Seregno, in via Manzoni. È formalmente intestata alla figlia di Domenico Cammareri, che risulta come dipendente della stessa, e che beneficia da gennaio di quest’anno della libertà vigilata. Cammareri è personaggio riconducibile alla locale di ‘ndrangheta di Bresso, per la sentenza del processo Infinito è stato “Mastro Generale” della lombarida, carica di assoluto rilievo nell’emanazione lombarda della malavita organizzata calabrese. Lo stesso Manuel C., della Lithium, è stato trovato nella sede della Ncpd. I carabinieri hanno appurato che molti personaggi legati alle ‘ndrine guidassero veicoli noleggiati dalle società di Seregno.