Seregno: addio a Rosanna Galliani, crocerossina battagliera e generosa

Seregno ha perso Rosanna Galliani in Galimberti. Donna tenace che si è battuta per ciò in cui credeva, a partire dall'ospedale Trabattoni Ronzoni.
Seregno Galliani Rosanna
Seregno Galliani Rosanna

Un personaggio che Seregno, negli anni tra il 1970 sino alla soglia del Duemila, ha conosciuto come una donna tenace, combattiva, indomita, che si batteva senza risparmio per gli ideali in cui credeva e contro le ingiustizie, ma soprattutto per alcune istituzioni della sua città, sino a meritarsi l’appellativo di “pasionaria”, nel silenzio, come non le era proprio, è uscita di scena. Lunedì 16 gennaio, mentre si trovava al pronto soccorso dell’ospedale Papa Pio XI di Desio, a cui aveva dovuto ricorrere per la sua cagionevole salute che da diversi anni aveva inciso non poco sul suo fisico, è spirata Rosanna Galliani in Galimberti. Per sua specifica volontà ha donato le cornee per dare luce a chi è nel buio. Ha lasciato il marito Antonio, la figlia Giovanna e i nipoti Andrea, Matteo, Marco, le sorelle Marisa e Carla.

Seregno: addio a Rosanna Galliani, funerali in basilica

Funerale mercoledì 18 gennaio, alle 15.30, in basilica san Giuseppe, al termine della quale la salma si avvierà al tempio della cremazione.

Galliani crocerossina premiata
Galliani crocerossina premiata

Seregno: addio a Rosanna Galliani, fiera di essere crocerossina

Rosanna Galliani  era nata a Seregno il 1 febbraio 1944, in via Giusti, quartiere San Rocco. Era fiera di essere una Crocerossina tanto da portare  quella divisa con nobiltà che ha voluto indossare anche al momento del trapasso. Si era diplomata, dopo un corso durato due anni, alla scuola del sottocomitato di Monza nel dicembre 1969 e subito si era posta al servizio come volontaria  all’ospedale Trabattoni- Ronzoni di via Verdi, fino all’anno 1990, quando il nosocomio locale perdeva la funzione “per acuti”, passando dal 1991 a centro di riabilitazione.

Seregno: addio a Rosanna Galliani, le battaglie per l’identità dell’ospedale cittadino

Per non far perdere a Seregno le caratteristiche principali e la funzione primaria che caratterizza un presidio ospedaliero, sul finire degli anni Ottanta si era messa alla testa del  comitato “pro-ospedale”, raccogliendo oltre 16mila firme di persone che erano decise a combattere contro il paventato accorpamento con l’ospedale Borella di Giussano, che lei aveva consegnato in Regione. Studi tecnici, oneri di spesa e dati riguardanti il progetto di integrazione  dei due ospedali aveva  consegnato nelle mani dell’allora ministro De Lorenzo, che doveva valutare l’utilità e i vantaggi del disegno di integrazione proposto dall’Ussl 62. Stanca di risposte vaghe dei politici locali aveva interpellato il ministro De Lorenzo in persona, dal quale era stata ricevuta assieme a una delegazione di altre quattro persone.

Come crocerossina era cresciuta alla scuola della seregnese sorella di Cri, Pia Formentini, tanto che il 24 maggio 1974 veniva premiata a palazzo Municipale dall’allora sindaco Emilio Bellù. Quand’era in servizio al Trabattoni-Ronzoni era rimasta al fianco del primario cardiologo Grandinetti. È stata anche consigliere comunale nelle fila del Partito Liberale dal 1990 al 1993, con la giunta guidata dal sindaco Marco Cappellini.

Seregno: addio a Rosanna Galliani, il sostegno ad associazioni e bisognosi

Una donna molto determinata, e dalla facile vena polemica, ma anche molto generosa. Ha sostenuto diverse associazioni onlus no profit come Aido, La Nuova Infanzia, Sos mondo donna, L’Aliante, il reparto dializzati di Seregno donando un rene artificiale e molti seregnesi bisognosi. Fino a che le forze l’hanno retta si era battuta contro le ingiustizie sociali. Ha sempre cercato di risolvere problemi e sofferenze altrui. Ha bussato a tante  porte nel tentativo di recuperare fondi per le diverse associazioni in cui aveva intravisto necessità e bisogni. Il suo indomito carattere, sempre voglioso di comunicare, esternare, l’ha portata a scrivere e pubblicare due romanzi e due libri di poesia, il cui ricavato ha devoluto in beneficenza.