“Rare sono le persone che usano la mente. Poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambe”, una frase pronunciata da Rita Levi Montalcini che calza a pennello per la concittadina Silvia Camisasca che, lunedì pomeriggio, dall’ufficio del Parlamento europeo di Milano di corso Magenta, palazzo delle Stelline, ha ricevuto il “premio internazionale Buone Pratiche”, per la sezione informazione-carta stampata, con la seguente motivazione:” nello stato di emergenza ha svolto con competenza, umanità e con una comunicazione efficiente ed efficace le proprie attività contribuendo al rilancio della informazione, della cultura e dell’economia italiana ed europea”. L’evento, che si è svolto in videoconferenza, si è aperto col saluto di Carlo Corazza, direttore del Parlamento europeo, ufficio Italia, moderatore Alessandro Galimberti, presidente ordine giornalisti Lombardia.
Silvia Camisasca, 44 anni, maturità classica al Majorana di Desio,e laurea in fisica ambientale e nucleare alla Statale di Milano con una tesi sulla radioattività, preparata a Roma al ministero dell’ambiente, dove ha lavorato per un anno. Master all’Ecole du Louvre per applicazioni fisico-chimiche e archeometriche, beni culturali. Quindi l’ingresso nella scuola come docente di matematica e fisica, al liceo classico e scientifico dapprima al Villoresi di Monza, poi al Marie Curie di Meda, nel mentre aveva avviato la collaborazione con il Corriere della Sera nel 2000 per la pagina della scienza e da alcuni anni per l’inserto Buone Notizie, contemporaneamente per Avvenire e Osservatore Romano, oltre al mensile Archeo, su cui si occupa di argomenti scientifici, ambientali, di economia e fatti ambientali. Nell’ottobre 2010 pubblicava il suo primo libro “La chiave segreta”, in cui ha racchiuso una serie di racconti. E’ appassionata di cinema italiano d’autore dei vari De Sica, Monicelli, Bertolucci. Ama la musica classica e quella italiana anni ‘70, in particolare Bruce Springsteen, De Andrè, Vasco Rossi, Luca Carboni.
Silvia Camisasca durante il suo intervento ha ringraziato Carlo Corazza e Paolo Crisafi direttore di NewsReminder e tutta la giuria, per l’assegnazione del premio, poi ha aggiunto: “ in questi anni, in cui ho avuto il privilegio di spendere il mio tempo in una professione appassionante e coinvolgente, ho sempre cercato di non perdere di vista lo spirito originario dei primi passi e che tanto mi affascinava del giornalismo. La trasmissione, lo sforzo di comprensione, la tensione all’ascolto, componenti essenziali della comunicazione, contengono in sé un’idea molto forte di dinamismo,implicano quella stessa evoluzione che si ritrova oggi nella parola, forse abusata, di sostenibilità”. Ha concluso cosi: “poco senso avrebbe il mio lavoro senza uno sguardo, e direi uno sguardo fiducioso, al futuro. Pensando al pianeta, a noi che lo abbiamo avuto in comodato d’uso a tempo determinato e a coloro che lo abiteranno, l’impegno per lo sviluppo sostenibile è la sfida su cui si misurerà il nostro grado di civiltà, il nostro senso di responsabilità, la nostra lungimiranza e l’intelligenza delle attuali strategie. E, inevitabilmente, questo è il terreno su cui saremo giudicati. Il mondo dell’informazione e della cultura, in nome dei valori attorno ai quali i padri costituenti si sono riconosciuti, ha il delicato e preziosissimo compito di contribuire ad una cittadinanza consapevole, che sappia praticare nel quotidiano la responsabilità sociale e maturare, in modo naturale direi, quel senso civico che ci rende parte della comunità”