Tradizione rispettata a Seregno. A tenerla viva l’associazione Madonna della Campagna di via Cagnola, che nella tarda serata di sabato 28 gennaio, ha richiamato quasi 2mila persone, tra cui moltissimi bambini, nella vasta area verde in località Fuin per il rogo della Giubiana, castellana traditrice della città, che ha fatto rivivere l’unità e l’orgoglio del popolo. Una festa che ha rappresentato due antichi riti contadini: il falò simbolo della purificazione dalle scorie e dalle brutte notizie dell’anno passato, e il corteo che è seguito al rogo con canti e fracasso un rito di propiziazione primaverile.
Seregno: 2mila persone alla Giubiana, cotto oltre un quintale di riso
“È stata un’edizione dedicata ai più piccoli che ci hanno letteralmente sorpreso per la loro alta presenza – ha commentato Alessandro Rossi, direttore artistico dell’associazione Madonna della Campagna – ma siamo stati altresì sorpresi dalla massa di persone che ha assiepato l’area verde di via Cagnola, nonostante il freddo pungente. Il desiderio di ritrovarsi dopo due lunghi anni in cui tutte le nostre iniziative della tradizione contadina sono state sospese a causa della pandemia, è stata veramente forte”.
Il prologo al rogo ha avuto come protagonista il tradizione risotto giallo con salsiccia, vin brulè e the, la musica e l’animazione che ha suscitato tanta partecipazione e interesse da parte dei bambini, oltre alla baby dance. I cuochi della Madonna della Campagna hanno cotto e distribuito oltre un quintale di riso.
Seregno: 2mila persone alla Giubiana, “rogo ridotto rispetto al passato nel rispetto dell’impatto ambientale”
Il sindaco Alberto Rossi, presente con i suoi tre bimbi, rivolgendosi al pubblico delle grandi occasioni ha avuto anche parole di plauso agli organizzatori che ad ogni occasione fanno rivivere le tradizioni del passato per trasmetterle alle nuove generazioni.
“Abbiamo voluto fortemente tenere viva la tradizione della Giubiana, mentre quest’anno è stato sacrificato il falò di sant’Antonio – ha affermato Cesare Visconti, presidente dell’associazione – stavolta il rogo è stato leggermente ridotto rispetto al passato nel rispetto dell’impatto ambientale. Ci siamo limitati a bruciare il grande fantoccio realizzato esclusivamente con legno, carta e paglia al fine di ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica nell’aria, compensandole con la piantumazione di nuovo verde”.
Le ragazze dell’animazione hanno ricordato a tutti che la vecchia strega è simbolo dei mali del passato e di buon auspicio per la bella stagione, come viene tramandato da secoli in base alla leggenda che vuole la strega Giubiana vivere nel buio di un bosco e cibarsi di bambini fino a quando le venne tesa una trappola con un succulento piatto di risotto giallo, che lei mangiò così voracemente da non accorgersi dell’arrivo della luce del sole che la bruciò all’istante.