Scuola in ospedale, il “modello Monza” protagonista al convegno internazionale

Insegnanti della scuola in Ospedale dell’Irccs San Gerardo al convegno internazionale che ha raccontato il "modello Monza".
Monza, l’apertura dell’anno scolastico in Brianza alla scuola in ospedale della Fondazione Verga
Monza, l’apertura dell’anno scolastico in Brianza alla scuola in ospedale della Fondazione Verga Fabrizio Radaelli

«Insegnare in ospedale vuol dire definire per ogni paziente un percorso di apprendimento tagliato su misura. Vuol dire conoscere bene le competenze da acquisire, avere ben chiara la meta e saper essere flessibili e capaci di “ricalcolare il percorso” in tempo reale quando il dolore, le notizie inattese, le visite o le terapie non permettono di procedere come previsto. Vuol dire essere capaci di cogliere in ogni accadimento, in ogni circostanza, lo spunto per imparare una cosa in più. Vuol dire essere coscienti che la scuola rappresenta un aggancio alla normalità che consente ai ragazzi di assaporare uno stralcio della loro quotidianità temporaneamente negata».

Scuola in ospedale, la storia del “modello Monza” al Palazzo delle Stelline

È la riflessione delle insegnanti della scuola in Ospedale dell’Irccs San Gerardo di Monza, nata nel 1988 con una sezione elementare, nel 1990 con una classe media e dal 2002 con la scuola superiore. Da anni lavorano nelle belle stanze colorate del Centro Maria Letizia Verga o direttamente nelle stanze dei pazienti.
Nei giorni scorsi sono state impegnate a Palazzo delle Stelline a Milano nel Congresso internazionale di HOPE (Hospital Organisation of Pedagogues in Europe), l’associazione internazionale senza scopo di lucro che riunisce gli insegnanti ospedalieri.

Scuola in ospedale, presenti il professor Masera e il dirigente Di Lio

Capofila per la realizzazione del convegno è la Scuola Polo della Lombardia per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare, il Liceo Maffeo Vegio di Lodi, in collaborazione con la Scuola in Ospedale di Monza (IC D’Acquisto e IIS Mosè Bianchi), l’Università di Perugia e l’associazione Comitato Maria Letizia Verga. Iscritti in 207 da 30 Paesi hanno messo a confronto buone pratiche, testimonianze ed esperienze per offrire ai bambini e ai ragazzi ospedalizzati le migliori opportunità per proseguire il proprio percorso educativo e didattico anche nella difficile situazione determinata dalla malattia.

Tra i presenti al Convegno l’ex direttore della Pediatria a Monza, il professor Giuseppe Masera che contribuì alla nascita della scuola e Alfonso Di Lio, già dirigente scolastico dell’Istituto Salvo D’acquisto: «La responsabilità che ho sempre sentito – dice – è stata quella di garantire che questi bambini e ragazzi già colpiti dalla malattia avessero gli strumenti per non perdere neanche un anno di scuola, la scuola in ospedale difende i diritti dei bambini malati che hanno il diritto di continuare un percorso scolastico anche come momento di normalità nel percorso di cura».

Scuola in ospedale, il “modello Monza” e i temi affrontati

Gli insegnanti della Scuola in Ospedale di Monza, insieme al Comitato Maria Letizia Verga e a tutta l’equipe psicosociale del Centro Verga (medici, psicologhe, assistente sociale) sono stati parte attiva nell’organizzazione del convegno e hanno portato le loro esperienze. Tra i temi affrontati l’inclusione dei ragazzi ospedalizzati nelle classi ordinarie, l’attività su misura per pazienti e famiglie di diversa estrazione culturale o linguistica, il coinvolgimento nelle attività ospedaliere dei fratelli dei ragazzi ricoverati.