Maggior confronto, trasporti, strutture e temperature adeguate per le lezioni e norme che garantiscano sia la sicurezza che il benessere in classe. Queste sono le richieste espresse dagli studenti che nella mattinata di venerdì 21 gennaio, hanno deciso non prendere il proprio posto sui banchi di scuola. Lo sciopero è stato indetto dall’Unione degli studenti di Vimercate e ha raccolto l’adesione di diverse decine di partecipanti, la maggior parte studenti dell’Einstein e del Vanoni, che si sono ritrovati fuori dall’ingresso all’omnicomprensivo per tenere alta l’attenzione delle istituzioni – dalla dirigenza scolastica, alla provincia – sulle problematiche devono affrontare ogni giorno.
Diverse le denunce lanciate da durante i discorsi: «Oggi scioperiamo per le problematiche che stiamo vivendo e perché le scelte applicate non rispondono alle nostre esigenze reali – ha spiegato Calogero di Caro, uno dei rappresentanti degli studenti -. I problemi che affrontiamo non sono considerati dalle istituzioni. Non vogliamo più aspettare né possiamo fidarci di chi non ha fatto ancora nulla per garantirci un reale rientro in sicurezza».
I problemi che hanno posto all’attenzione sono diversi: «La struttura è datata e cade a pezzi – ha proseguito Di Caro -. Ci sono classi pollaio e fredde, come si ripete ogni anno. In alcuni istituti non è possibile mangiare in aula e i mezzi di trasporto sono inadeguati e pieni. Sono stati ritrovati anche dei topi morti in aula e in palestra. Mancano tutta una serie di condizioni che dovrebbero tutelare la nostra sicurezza al di là della retorica dell’emergenza. Non vogliamo più scegliere tra salute e istruzione e siamo stanchi del ricatto della Dad che ha portato gravi danni alla comunità studentesca».
Problematiche riguardano anche i pasti per la quale alcune classi non hanno accettato la soluzione a “scacchiera”: «È difficile accettare regole se non se ne riesce a comprendere la logica – hanno spiegato Michelle Casagrande e Cristian Chirinciuc del Vanoni -. I problemi però riguardano anche i materiali a disposizione dell’istituto. Sono stati attivati degli indirizzi per i quali non ci sono spazi né strumenti».
La dirigente scolastica dell’Einstein e del Vanoni, Michelina Ciotta, assicura la propria disponibilità all’ascolto: «Ogni volta che è stato richiesto siamo sempre stati aperti e disponibili a incontrare gli studenti. Per quanto riguarda il riscaldamento più volte abbiamo segnalato la questione alla Provincia, e ultimamente sono stati effettuati degli interventi e le sostituzioni delle caldaie. Sulla questione topi preciso che non ci è mai giunta la segnalazione. Perché se fosse pervenuta avremmo fatto intervenire d’urgenza la ditta incaricata che, oltretutto, effettua il servizio periodicamente. Per quanto riguarda i pasti, invece, l’unica soluzione per garantire la sicurezza degli studenti, che è l’obiettivo che giornalmente la scuola persegue, è quella che si è trovata con l’Einstein».