Una visita in Questura non solo per ritirare un premio ma anche per vedere da vicino come lavora la Polizia di Stato. I ragazzi di 3A della scuola Bonatti di Monza hanno avuto quest’opportunità, venerdì 17 giugno, grazie alla partecipazione alla quinta edizione del progetto-concorso “PretenDiamo Legalità”.
Bonatti premiata in Questura: i corpi degli studenti per dire no alla mafia
La classe ha partecipato con “Cornice di senso e gli affari della mafia” un video in cui hanno dato spazio alle riflessioni emerse, confrontandosi e lavorando con la docente Cristina Ferrante. Nel video i ragazzi hanno voluto esprimere, con forza, l’idea che per combattere la mafia bisogna rimanere uniti, conoscere e stare insieme, su suggerimento della docente Ferrante hanno lanciato un chiaro “No” usando i loro corpi, come lettere dell’alfabeto, così da rendere meglio l’idea dell’unione. Venerdì i ragazzi hanno ricevuto il diploma dalle mani del vicequestore, la dottoressa Paola Morsiano e dal viceispettore Katiuscia Maniglio, che si sono congratulate.
Bonatti premiata in Questura: la giornata e i consigli
«Il nostro è un ruolo di servizio alla cittadinanza, la centrale operativa è come un vostro amico – ha detto la vicaria Morsiano – deputato ad ascoltare i cittadini e aiutarli quando ne hanno necessità».
Come ha sottolineato la professoressa Annalisa De Stefano, referente del progetto legalità nella scuola, essere invitati in Questura è “una dimostrazione di come, i ragazzi con la loro partecipazione attiva, sia la base per costruire una società migliore. Il loro impegno ed entusiasmo è il motore per creare una società del bene”.
Dopo la consegna dell’attestato i ragazzi hanno provato l’emozione di osservare gli agenti all’opera nella centrale operativa e non sono mancati i consigli sia quando si trovano in situazioni di pericolo per cui chiamare il 112, sia le indicazioni rispetto al lavoro fondamentale che l’operatore svolge nell’ascoltare e gestire al meglio la richiesta che arriva dai cittadini.