Scola benedice in Duomo a Milano la statua del beato don Gnocchi

La statua del sacerdote cresciuto a Montesiro di Besana Brianza sarà esposta nel Duomo di Milano fino alla definitiva collocazione all’interno della cattedrale. L’opera del sacerdote al fianco degli Alpini e dei giovani mutilati di guerra.

La statua lo raffigura mentre accoglie tra le braccia un bambino mutilato. È nel Duomo di Milano che i devoti potranno incontrare il beato don Carlo Gnocchi la cui statua è stata benedetta domenica 20 ottobre 2013 dall’arcivescovo Angelo Scola durante la festa della dedicazione della cattedrale avvenuta oltre quindici secoli fa, nell’ottobre dell’anno 453. La statua del beato cresciuto a Montesiro di Besana Brianza dove il 6 giugno 1925 ha celebrato la prima messa, rimarrà esposta fino alla definitiva posa sul Duomo stesso, all’altezza della sacrestia capitolare, tra la via dell’Arcivescovado e la piazza. Cappellano volontario degli Alpini sul fronte greco-albanese, don Carlo è stato al fianco delle penne nere della «Tridentina» anche sul fronte russo. Una esperienza che caratterizzare la sua missione di aiutare i sofferenti, in particolare i giovani mutilati di guerra.Un’opera immensa che ancora oggi testimonia la grandezza del sacerdote morto il 28 febbraio 1956 a 53 anni per un male incurabile . Un ultimo gesto destinato ancora una volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema – quello delle donazioni di organi – che si lì a poco avrebbe avuto una apposita legge. Don Carlo infatti ha voluto donare le cornee a due ragazzi non vedenti, Silvio Colagrande e Amabile Battistello: un gesto rivoluzionario per l’epoca, ennesima testimonianza della grandezza del religioso la cui causa di beatificazione è stata avviata nel 2009.