Saldi Chiari: ecco le regole della Confcommercio per gli sconti invernali

LEGGI Saldi al via - Federmoda di Confcommercio di Milano rinnova il patto tra negozi e clienti in occasione dei saldi invernali: cambi garantiti, carte di credito accettate, prova dei prodotti. La stima è di 176 euro di spesa a persona per i saldi invernali del 2016.
I saldi del 2015
I saldi del 2015 Fabrizio Radaelli

Arrivano i “Saldi Chiari” della confcommercio di Milano con le associazione dei consumatori: anche per il 2016 Federmoda, che fa parte di Confcommercio, rinnova il “patto” per gli acquisti già formulato lo scorso anno. Federmoda stima anche le attese per il periodo di saldi invernali, che dovrebbe valere vendite per 454 milioni nel milanese con un acquisto medio a persona di 176 euro: oltre il 4% in più rispetto a dodici mesi fa.

«A Milano ed in Lombardia i saldi partono martedì 5 gennaio come coerentemente stabilito nell’ambito della decisione della Conferenza delle Regioni di una data unica nazionale – afferma Renato Borghi, presidente di FedermodaMilano e Federazione Moda Italia – I saldi restano un’occasione importante: un ‘rito’ collettivo capace di attrarre l’interesse di milanesi e di turisti e visitatori invogliati dalla qualità del Made in Italy. Un risveglio dei consumi si è registrato anche grazie ad Expo dopo anni di segni negativi e le nostre stime sulle vendite in saldo ne tengono conto».

Buone prospettive per i consumi in quadro comunque difficile, dice Federmoda. «Servono, ora segnali forti e politiche di sostegno e rilancio dei consumi nei negozi. Nel primo semestre del 2015 hanno chiuso in provincia di Milano 203 negozi di moda (113 nel solo Comune di Milano) a fronte di 106 nuove aperture (58 nel Comune di Milano). E il clima mite ha ridotto fortemente le vendite di capi più pesanti influendo anche sulle vendite di calzature ed accessori di stagione».

Le regole dei “Saldi Chiari”:

• Carte di credito. Durante i saldi l’operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito.

• Cambi merce. Il dettagliante si impegna a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/CE. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all’atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l’operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall’emissione dello scontrino fiscale (che dev’essere presentato).

• Prova prodotti. Il cliente ha diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati.

• Uniformità dei prezzi. Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a porre in vendita gli stessi prodotti agli stessi prezzi. In caso di variazione del prezzo, la variazione viene praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita della catena.

• Riparazioni. Se il costo per l’adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l’operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente stesso e deve inoltre esporre, in modo ben visibile, un cartello informativo sul quale si dichiara espressamente che le riparazioni sono a carico del cliente.