Ruspe a Lissone per l’addio al mitico cinema Miriam: il ricordo del magistrato Olindo Canali

Iniziato l’abbattimento della vecchia sala di via Sant’Agnese. Chiuso da decenni, lo storico cinematografo dell’allora oratorio femminile era un pezzo di storia della città
La demolizione dell’ex cinema Miriam

Addio, cinema Miriam. E’ iniziato l’abbattimento della vecchia sala di via Sant’Agnese. Chiuso da decenni, lo storico cinematografo dell’allora oratorio femminile era un pezzo di storia della città. Tanti i lissonesi che hanno visto il primo film sulle sue poltrone di velluto. Un cinema tenuto aperto dai volontari. Olindo Canali, era uno di loro. Il noto magistrato – che ora vive in Sicilia – per anni, tra quei muri, “regalò” ai lissonesi un prezioso cinefoum, e ricorda bene quegli anni: «Mi mandano le foto della demolizione del Miriam e io sono lontano mille chilometri. Mej inscì. Il cuore si stringe. Si allarga la memoria. Per quanti anni abbiamo fatto il cineforum al Miriam? Quanti anni sono passati? Quarantacinque che tra un po’ virano sui cinquanta. Anni o forse secoli».

L’ex cinema Miriam di LIssone

Addio all’ex cinema Miriam di Lissone: “La programmazione del cineforum a casa del don”

Un tuffo nei ricordi, in cui racconta «Quando c’era il Miriam. E c’era l’Excelsior. E fino a pochi anni prima il cinema Impero (ovviamente al Terragni e dove se no, con quel nome lì) e l’Odeon. E noi figli di quella Lissone (che il dialetto lo conoscevamo perché lo parlavamo in casa, mica perché dovevamo impararlo a scuola), cresciuti tra le latterie, l’uretori, la Gesa, la biblioteca di via Gramsci, e poi le sale fumose dei partiti, il bar Centrale o il caffè Milano, e dieci, venti, cento volte su e giù per la via Lurèt. Ci aveva nutriti di cinema e di passione, di idee e di illusioni il cineforum dell’Excelsior. E passammo al Miriam. E la programmazione nasceva nella casa di don Francesco, piena di libri, uno sopra l’altro, di riviste, di ciclostili, di fogli volanti. Di Spirito. Di idee. Di ideologie. Giuste e sbagliate. E la scelta dei film era condivisa, discussa, contrastata, abbozzata, rivista, definita. Azzardi terribili, a volte provocazioni, scoperte o proposte di registi sconosciuti che dovevano poi fare la storia del cinema nei quarant’anni successivi».

Addio all’ex cinema Miriam di Lissone: “Grandi dibattiti e contrapposizioni”

Per il magistrato, così come per molti altri concittadini il Miriam non era solo un cinema era molto di più. Continua Canali nel suo fiume di ricordi: «Nei dibattiti uscivano le contrapposizioni, forti, dei tempi. Ma le idee giravano, le scambiavamo, anzi le buttavamo in faccia quasi senza pietà. Colpendo sempre duro. Le voci erano basse ma i concetti erano cazzotti che ti prendevano nello stomaco. E tutto per un film? Anche. Perché, sempre e inevitabilmente, non era solo un film. Era un momento, un pretesto, un lasciapassare per il pensiero».