È stato il congresso «della responsabilità» quello che sabato ha eletto per acclamazione il giussanese Roberto Ceppi presidente brianzolo di Fratelli d’Italia. La definizione è dello stesso neo responsabile del partito, individuato per le sue doti di mediatore come la figura più adatta a tenere insieme le diverse anime della formazione moltiplicatesi da quando ai militanti della prima ora, man mano che i consensi crescevano, si sono aggiunti quelli provenienti dalle altre aree del centrodestra: FdI dopo la crescita, ha affermato Ceppi, deve «onorare gli impegni assunti e gestire le aspettative degli elettori» partendo dalla formazione di «una classe dirigente sempre più preparata». «Dobbiamo essere capaci – ha affermato – di rinnovarci e di adeguarci ai cambiamenti». L’obiettivo, ha proseguito, è quello di diventare anche in Brianza il punto di riferimento del panorama politico: «Alle comunali di giugno porteremo una dote cospicua di eletti e amministratori – ha constatato – è il momento di ottenere quello che ci spetta». Lui, ha assicurato, lavorerà per fare squadra, per coinvolgere i militanti nei dibattiti, per valorizzare i gruppi di lavoro con l’elaborazione di progetti politici, per supportare i circoli territoriali e metterli in rete.
Roberto Ceppi (Fdi) e le parole di Villa, Frassinetti, Romano
«Passo il testimone dopo nove mesi – ha detto la consigliera regionale Alessia Villa – Ceppi avrà la grinta necessaria per guidare FdI in una bellissima avventura» con i suoi alti e bassi.
Al Saint Georges Premier sono sfilati esponenti nazionali e regionali del partito: in molti hanno elencato i risultati ottenuti e i traguardi raggiunti da Giorgia Meloni, impensabili nel dicembre 2012 quando con Guido Crosetto e Ignazio La Russa ha lasciato il Pdl. «Qui mi sento a casa – ha commentato la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti – da dieci anni la Brianza è il mio territorio di riferimento e sarò sempre al vostro fianco». La deputata ha augurato buon lavoro a Ceppi e ringraziato Rosario Mancino, eletto nel direttivo, che per «dieci anni ha tenuto alta la bandiera di FdI» nella nostra provincia. «La nostra classe dirigente sta ottenendo spazi nelle amministrazioni anche in Brianza» ha notato il presidente del consiglio regionale Federico Romani che ha posto l’accento sull’unità della formazione, che è stato capace di fare sintesi tra le diverse anime.
Roberto Ceppi (Fdi) e la Gioventù Nazionale
La voce critica è risuonata con Alessandro Taddei, coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale: i congressi, ha detto esprimendo una posizione condivisa da altri iscritti, non avrebbero dovuto essere convocati nel pieno del campagna per il tesseramento. Il partito, ha incalzato, dovrà prendere posizioni chiare su Pedemontana e su temi caldi quali le alleanze in vista delle prossime elezioni, la questione energetica, il conflitto in Terra Santa, i rapporti con la Cina, la Russia e i Paesi Brics, il ruolo della Nato. «Saremo una bella spina nel vostro fianco – ha avvisato – ma anche i migliori alleati». In tanti hanno invocato un pronunciamento netto sul completamento di Pedemontana: «Non siamo riusciti a esprimere una posizione – ha ricordato il monzese Marco Meloro – eppure è un’opera fondamentale». «Non è possibile – ha rincarato la dose il sevesino Roberto Donghi – che l’est della Brianza sia contrario e l’ovest sia favorevole». Servono, ha continuato, punti fermi sui temi che riguardano l’intero territorio come la trasformazione di Bea e la rottamazione dei crediti su cui i comuni hanno votato in ordine sparso. Il tema delle candidature alle amministrative di giugno ha attraversato l’intero congresso: gli alleati, ha avvertito il varedese Matteo Figini, non potranno rivendicare la ricandidatura dei loro sindaci per il terzo mandato.