Robbiate, l’addio commosso del paese a Massimo Sala

«Ogni goccia del sangue che hai donato rivive in tutti coloro che lo hanno ricevuto, grazie Massimo». Con queste parole il presidente di Avis Merate Stefano Barelli ha salutato, lunedì 20 giugno, dall’altare della parrocchia di Robbiate la salma di Massimo Sala, il volontario di 57 anni, deceduto in circostanze tragiche lo scorso 11 giugno. La chiesa gremita e le parole commosse di don Paolo Bizzarri, storico parroco della cittadina e amico intimo di Massimo Sala, hanno fatto sentire meno soli i famigliari: la moglie Emanuela, i figli Elisa e Adriano, nonché gli anziani genitori. Presenti i soci dell’Associazione Nazionale Carabinieri di cui Massimo faceva parte da oltre 40 anni da ex carabiniere ausiliario, ma anche i volontari di Auser, sodalizio nel quale era entrato l’inverno scorso. Massimo Sala era scomparso dalla sua casa di Robbiate in bicicletta la sera del 10 giugno; sin da subito si era temuto l’insano gesto. Poi la certezza quando la sua bici era stata ritrovata appoggiata alla ringhiera del Ponte San Michele e dopo cinque giorni di ricerche il cadavere è stato ritrovato sul greto dell’Adda a Calusco. «Siamo certi che il tuo grido di dolore verso Gesù sia stato ascoltato e che tu ora poggi il tuo viso su di lui in Paradiso – ha detto nella predica il parroco don Antonio Caldirola – credo che adesso dobbiamo solo pregare per la famiglia di Massimo e mai giudicare, questo Gesù non lo vorrebbe mai». Al funerale erano anche presenti le allenatrici e le atlete dell’Asd Rhytmycs Gym, società meratese di Ginnastica ritmica della quale fa parte Elisa, figlia di Massimo, atleta eccelsa e con ottimi risultati, nonché i docenti dell’Istituto Viganò che la giovane frequenta.