Riposo, pasti leggeri, non esagerare con l’aria condizionata: vacanze, ecco il decalogo per viaggiare sicuri

Dieci semplici regole dettate da esperti per affrontare al meglio l’esodo verso i luoghi di vacanza. Tra le accortezze anche la scelta dell’orario: meglio evitare le ore più calde e quelle che scombussolano i normali ritmi del riposo.
Traffico in autostrada
Traffico in autostrada

Dieci regole per viaggiare sicuri secondo gli esperti e affrontare al meglio l’esodo verso i luoghi di vacanza.

La prima regola è di partire riposati per garantirsi riflessi pronti e mente lucida; meglio poi concedersi una sosta in più per aiutare la circolazione e scaricare la tensione della guida. Partire dopo aver assunto pasti leggeri, frequenti e ricchi di frutta e verdura e per gli abiti prediligere tessuti naturali e confortevoli. Non esagerare poi con l’aria condizionata: la differenza tra temperatura interna ed esterna non deve mai essere superiore ai 10 gradi. Bere per recuperare i sali minerali ed evitare disturbi come i crampi muscolari dovuti a deficit di potassio ed evitare di abusare di sostanze stimolanti che potrebbero avere l’effetto opposto a quello desiderato. Evitare poi di bere alcol perché accelera la disidratazione e annebbia la soglia di attenzione (e può costare una sanzione). Evitare infine di partire nelle ore più calde della giornata o ad orari che scombussolano i normali ritmi del riposo.

Da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto su circa 60 esperti tra medici e nutrizionisti per capire quali sono i rischi in vista del grande esodo e le regole per affrontarlo al meglio emerge che per quasi 6 esperti su 10 (57%) le famiglie italiane che partono per le tanto desiderate ferie estive sono “per nulla informati dei rischi” che un tale viaggio può rappresentare per la salute e la sicurezza propria e degli altri. Secondo un esperto su 3 (32%), gli italiani non conoscono il concetto di “partenze intelligenti”, poiché al massimo cercano di tenere conto dell’orario per evitare di restare incastrati nelle ore di punta. Diversa invece è l’attenzione verso il proprio stato fisico che, secondo gli esperti, viene giudicata scarsa (29%) o poco rilevante per gli italiani (32%).

Prima di tutto i bambini (44%), più sensibili allo stress di un viaggio lungo. Seguono gli anziani (37%), più esposti ai rischi ambientali. E gli effetti sono ben visibili, secondo i monitorati, sul piano psicologico (53%). Le code e i continui rallentamenti, se aggiunti al caldo eccezionale di questa estate, diventano i “nemici” che portano ad un aumento di ansia (33%), stress (21%) ed aggressività (18%), solo per citare i disagi più frequenti riscontrati.

Ma gli italiani tengono conto anche dell’alimentazione prima di mettersi in viaggio? La risposta è no per un esperto su 2 (51%), dal momento che gli italian si dividono in due grandi categorie: chi parte a stomaco vuoto pur di non perdere un secondo di vacanza (26%), e chi, per evitare di perdere tempo più del necessario in autostrada, “mangia in maniera spropositata per evitare di avere fame in viaggio” (34%). Tra gli altri errori frequenti, per il 39% degli esperti in auto scarseggiano cose essenziali, come ad esempio una buona riserva d’acqua, per far fronte al rischio di disidratazione o di crampi per la perdita di sali minerali e potassio.

Ma la vera insidia nascosta che viene ritenuta compagna di viaggio immancabile è l’aria condizionata. Se c’è un passaggio drastico dal freddo al caldo si può correre il rischio di soffrire di alcuni disturbi come laringiti, faringiti e bronchiti. Inoltre, l’uso eccessivo del condizionatore può portare a disidratazione per via dell’aria secca e può determinare il colpo di calore specialmente rispetto al clima esterno. È bene quindi secondo gli esperti scegliere l’opzione deumidificatore al 50% e ricordarsi di spegnere il condizionatore verso la fine del viaggio in modo da diminuire l’impatto con l’esterno quando si scende dall’auto.

Quanta acqua bisogna bere per evitare il rischio disidratazione da sbalzo termico? Spiega Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, specialista in Scienza della Nutrizione Umana all’Università La Sapienza di Roma: «Se le condizioni di viaggio sono ottimali e se l’aria condizionata è regolata a un livello adeguato, è opportuno bere ogni due ore 150-200 cc di acqua. Se invece le condizioni sono più intense, tale quantità è consigliata anche ogni ora».