Cambiago – L’assessore Marra non si nasconde dietro un dito: «Forse abbiamo in mano una mezza vittoria». Sull’impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi i tempi si allungano e l’attesa fa ben sperare. Direttamente dall’azienda però, Edoardo Stucchi, il direttore tecnico dice: «Dalla regione ci hanno chiesto documenti integrativi: glieli abbiamo presentati. Stiamo anche noi attendiamo risposte dalla regione».
«L’ufficio regionale competente – spiega l’assessore ai lavori pubblici Claudio Marra – non si è mosso. I termini di legge, novanta giorni, sono ampiamente trascorsi per pronunciarsi sulla questione. In questi mesi, ai primi di ottobre, abbiamo ricevuto solo un sopralluogo "esplorativo"». Il termine ultimo per concludere la valutazione di impatto ambientale era collocato nei primi giorni di dicembre. Come va interpretato questo momento? «Siamo quasi convinti – prosegue l’assessore – che Regione Lombardia abbia ascoltato le proteste che sono arrivate da tutte le parti». Infatti negli scorsi mesi tutte le forze politiche del consiglio comunale si erano strette intorno ad un ordine del giorno che esprimeva il netto dissenso rispetto all’installazione dell’impianto a Cambiago. Anche i comuni limitrofi come Cavenago e Gessate si sono esposti, appoggiando la battaglia intrapresa dall’amministrazione Brambilla. «Dalla nostra parte si è schierato persino il Parco del rio Vallone – ha dichiarato Marra – perché l’impianto pur non essendo all’interno del parco, costituirebbe una barriera alla libera fruizione del verde».
L’azienda Stucchi servizi ecologici invece non si sbilancia eccessivamente: «E’ tutto ancora nelle mani della regione – spiega Stucchi – i novanta giorni non sono un termine tassativo. Non abbiamo nuove notizie, stiamo attendendo risposte». Nel frattempo va ricordato che il terreno su cui potrebbe sorgere l’impianto era stato assegnato all’azienda affinché venisse bonificato: i lavori sono quasi ultimati.
Lorenzo Merignati