Restaurata a Giussano la statua della Madonna profanata dall’Isis

La statua della Madonna oltraggiata dall’Isis in Iraq è stata restaurata da artigiani di Giussano. Nel fine settimana portata alle messe sul territorio.
GIUSSANO STATUA DA SINISTA AURELIO VILLA, FRANCO ELLI, FIORINO SIRONI, DON GIUSEPPE CORBARI
GIUSSANO STATUA DA SINISTA AURELIO VILLA, FRANCO ELLI, FIORINO SIRONI, DON GIUSEPPE CORBARI Federica Verno

La statua, profanata e oltraggiata dall’Isis in Iraq, ha fatto visita nel fine settimana nelle chiese cittadine della Comunità Pastorale San Paolo per raccogliere preghiere per i cristiani perseguitati. È stata restaurata da un gruppo di artigiani locali: il restauratore è Franco Elli, mentre Fiorino Sironi, coadiuvato da Aurelio Villa, ha realizzato la colonna.

«È giunta a noi molto devastata, decapitata e mutilata: i nostri artigiani si sono presi cura di un restauro che lasciasse comunque intravedere gli scempi e le ferite subite dalla Madonna, e hanno realizzato un dignitoso basamento ligneo – ha detto don Giuseppe Corbari, parroco di Robbiano – Un ringraziamento anche al mobilificio Elli di Giussano che ha messo a disposizione, gratuitamente, attrezzature e materiale. Chissà quante preghiere e suppliche ha raccolto questa Vergine Maria dalle famiglie, dai bambini, dalle donne e uomini, in quelle chiese devastate dalla violenza. Il suo provvidenziale passaggio nella nostra Comunità possa essere fecondo per tutti cristiani: per noi che fatichiamo nella fede; per quelli perseguitati che combattono per la fede; per la Chiesa stessa nella conferma della fede».

Restaurata a Giussano la statua della Madonna profanata dall’Isis
GIUSSANO STATUA ROTTA

La statua di Maria presentava la testa mozzata, un dipinto di Cristo gettato a terra e pestato, immagini sacre usate per il tiro a bersaglio.
«E poi cimiteri profanati, tombe e lapidi divelte, santuari, monasteri, chiese, case e negozi messi a ferro e fuoco – ha aggiunto don Giuseppe – È un campionario di nefandezze e di orrori quello che si lasciarono dietro i terroristi dello Stato Islamico subito dopo la loro cacciata dalla Piana di Ninive, circa cinque anni fa, cuore pulsante della cristianità irachena».

A visitarli, in quel periodo, fu una delegazione di “Aiuto alla Chiesa che soffre”, «Fondazione Pontificia che abbiamo sostenuto, con le nostre offerte, nella scorsa Quaresima. Dopo aver occupato la vicina Mosul, i miliziani del Califfo al Baghdadi piombarono su questi villaggi nel buio della notte. Una notte nera come la loro bandiera. Due anni e mezzo di occupazione che fanno rima con persecuzione, subita dai cristiani di questa area del nord Iraq».

«Oggi questi villaggi sono stati tutti liberati e le comunità che li abitavano stanno lentamente tornando, con non poche fatiche e disagi. Il sostegno spirituale e materiale a questi cristiani è apprezzato dai sacerdoti locali. Una terra che ha già conosciuto il sangue dei martiri. Proprio in questi territori Papa Francesco, nel suo ultimo viaggio, si è fermato a pregare».

La statua della Vergine Maria è stata nelle chiese di Robbiano, Laghetto, Paina, Giussano, Basilica e Birone (domenica 17.30) nelle messe del fine settimana.