Questura di Monza, nel 2022 già disposte 48 espulsioni di stranieri irregolari

Martedì 29 marzo è stata la volta di due fratelli di nazionalità albanese portati all’aeroporto di Malpensa. Si tratta di provvedimenti ordinati dal Prefetto, Patrizia Palmisani. La maggior parte dei cittadini stranieri espulsi sono di nazionalità marocchina e albanese.
Polizia di Stato Monza
Questura Polizia di Stato trasferimento Cpr

Dall’inizio dell’anno sono già stati 48 gli ordini di lasciare il territorio nazionale disposti dal Questore di Monza e Brianza, Marco Odorisio, in esecuzione a provvedimenti di espulsione ordinati dal Prefetto, Patrizia Palmisani. Martedì 29 marzo personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura ha eseguito l’accompagnamento in frontiera di due fratelli albanesi, irregolari sul territorio nazionale. Rintracciati sul territorio provinciale dai carabinieri della Compagnia di Vimercate erano stati invitati a presentarsi per regolarizzare la loro posizione in Italia presso l’Ufficio Immigrazione della Questura. Verificato se si trovavano irregolarmente in Italia, nei loro confronti è scattato il ritiro del passaporto e sono stati obbligati a presentarsi settimanalmente presso l’Ufficio di via Montevecchia per il tempo strettamente necessario a organizzare il volo di rimpatrio, che è stato effettuato martedì 29 con l’accompagnamento in frontiera all’aeroporto di Milano Malpensa.

Il questore, sempre nell’anno in corso ha disposto 28 misure alternative al trattenimento presso i Centri di Permanenza per i Rimpatri, che saranno eseguite con l’accompagnamento in frontiera non appena saranno organizzati i voli di rimpatrio, 13 trattenimenti presso i Cpr di cittadini stranieri successivamente rimpatriati dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione e 5 accompagnamenti alla frontiera. La maggior parte dei cittadini stranieri espulsi sono di nazionalità marocchina e albanese.

Sono stati inoltre disposti 33 provvedimenti di rigetto di istanze di permesso di soggiorno e 7 revoche di permessi di soggiorno di lungo periodo: la maggior parte di questi provvedimenti derivano da prolungate assenze dal territorio, che dimostrano come i cittadini stranieri in realtà non risiedano in Italia o da carenza reddituale, mentre 3 sono stati disposti per motivi di pericolosità sociale nei confronti di cittadini gravati da diversi reati. Altri, invece, sono scaturiti da dinieghi espressi dalla Commissione Territoriale per il riconoscimento o il rinnovo della protezione internazionale.