Ancor prima de “Il barattolo”, il programma per ragazzi che l’ha lanciato nel magico mondo della televisione (era il 1980), il nome di Fabrizio Frizzi si era fatto conoscere nell’orizzonte delle radio locali, germogliate ed esplose in piena fioritura negli anni Settanta.
In questa storia degli esordi, nel “prequel” che anticipa la lunga carriera di successo che l’ha reso uno dei volti più amati della televisione italiana, la voce briosa del conduttore romano morto lunedì scorso arrivava anche nelle case brianzole.
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Nell’etere della Brianza. «Me lo ricordo il suo programma, ci arrivavano i nastri e li mettevamo in onda», racconta Sandro Manzoni, disc jockey di Radio Centro Brianza fin dagli esordi dell’emittente locale, nata nel 1978 e attiva fino al 1996. Da via Villafranca, «per un certo periodo, abbiamo inserito nella programmazione anche il suo prodotto che ci arrivava già “confezionato”.
Ai tempi era una consuetudine abbastanza diffusa nelle radio locali» spiega Romano Sanvito, nei panni di speaker a Radio Centro Brianza. Sulla frequenza 89.9, «il programma di Frizzi era spiritoso e leggero, molto ben fatto. Ricordo che aveva alcuni personaggi tra cui uno chiamato “Tamburo” – prosegue Sanvito -. Già ai tempi si vedeva che aveva talento e che da lì a poco sarebbe diventato qualcuno».
A oltre 40 anni di distanza, «non so se andava in onda ogni giorno, ma mi sembra di sì perché ho memoria che qualcuno di noi dovesse stare attento alla cassetta del giorno – spiega Sandro – Ci arrivavano questi cartoni con dentro i nastri e dovevamo essere certi di inserire quelli corrispondenti alla data». Comunque, «non credo che fosse durata molto la cosa».
«Uno che ce l’ha fatta». Forse perché, da lì a pochissimo, Frizzi avrebbe iniziato a misurarsi con telecamere e pubblico in studio. Anche Luca De Gennaro, oggi direttore di VH1 Italia (rete televisiva musicale) lo ricorda come «l’amico che ce l’aveva fatta, il primo tra noi disc jockey delle radio private romane a essere arrivato in televisione, alla Rai. D’altra parte era anche il più bravo di tutti noi. L’unico che non era alla radio solo per presentare dischi e parlare di musica, ma per fare varietà, divertire, inventare personaggi e dar loro una voce».
Dopo la gavetta in radio, il debutto in tv fu un continuum di successi, nel crescente affetto del pubblico. Da “Il Barattolo” fino a “Scommettiamo che” e a “Telethon”, passando per “Miss Italia” e “I soliti ignoti”. In panni differenti rispetto a quelli del conduttore, partecipò a varie fiction e al programma “Tale e quale show” come concorrente.