Sono 46 i giorni di superamento dei limiti di Pm10 registrati dalla centralina di Monza nell’anno 2021: ancora oltre il consentito dalla normativa italiana europea – che sono 35 giorni – ma comunque in miglioramento come già evidenziato dal trend degli ultimi anni. Nei primi giorni dell’anno nuovo che come tradizione si confermano da circoletto rosso per i livelli di smog, Regione Lombardia ha presentato i nuovi dati della Qualità dell’aria promuovendo la provincia di Monza con “il migliore risultato mai registrato” insieme a Brescia, Cremoma, Pavia, Lecco e Varese. Anche se Cremona guida la graduatoria con 66 giorni di superamento.
Insomma, nel bicchiere mezzo vuoto di un’aria che Legambiente definisce “pesante” c’è il lato mezzo pieno per quello che anche l’associazione riconosce come un miglioramento della media di concentrazioni degli inquinanti. Ma tornando a chiedere azioni trasversali per un cambio di passo decisivo per i polmoni dei cittadini lombardi.
Nel 2021 (per il sesto anno dal 2014, con le eccezioni del 2015 e del 2017), secondo quanto presentato dalla Regione, in tutte le stazioni del territorio regionale è stato rispettato il valore limite sulla media annua di 40 µg/m³.
“Anche i dati che presentiamo oggi – ha affermato l’assessore Raffaele Cattaneo – confermano come il traffico non sia né l’unica né la principale causa dell’inquinamento. Infatti, nel 2021, nonostante la riduzione delle restrizioni alla circolazione che erano presenti nel 2020, si è confermato un trend in miglioramento sia per il particolato, con il rispetto del valore limite di Pm10 sulla media annua di 40 µg/m³ in tutte le stazioni di rilevamento regionale, sia per i livelli di NO2 (biossido di azoto), che risultano tra i più bassi di sempre”.
Si conferma quindi un trend in generale diminuzione per il Pm10, con valori che in diverse città risultano migliori o uguali al dato più basso mai registrato (Monza, Brescia, Cremona, Pavia, Lecco, Varese). Anche il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero di Pm10 (50 µg/m³), pur in buona parte della regione ancora sopra al limite che la normativa fissa in 35 giorni, ha confermato il trend complessivamente in diminuzione registrato per la media annua, con un marcato miglioramento rispetto al 2020.
Anche per il Pm2.5 il dato 2021 conferma il trend in progressiva diminuzione nel corso degli anni, con valori in miglioramento rispetto al 2020 per quasi tutte le stazioni e, in qualche città (Monza, Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia, Mantova, Varese), inferiori o uguali al dato più basso mai registrato negli anni precedenti.
“Anche l’ozono ha visto un più limitato numero di sforamenti delle soglie di informazione e di allarme rispetto agli anni precedenti e, come ormai da anni, benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo si attestano ampiamente sotto i limiti”, spiega la nota della Regione.
Per tutte le province il numero di superamenti per quanto riguarda l’ozono è stato inferiore al 2020 tranne per la provincia di Monza e Brianza in cui si sono registrati 6 giorni di superamento in più.
Nel 2021 anche le condizioni meteo non sono state, in generale, particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Soprattutto per un mese di dicembre risultato piuttosto secco e di marzo con le precipitazioni tra le più basse mai registrate.
“Regione Lombardia – ha proseguito l’assessore Cattaneo – ha avviato nel 2021 misure di incentivazione che complessivamente ammontano a 456,9 milioni di euro. E interessano vari settori. A dimostrazione che c’è un’attenzione continua del governo regionale a politiche che guardano al miglioramento della qualità dell’aria. Come già annunciato a dicembre, a marzo aprirà un bando per la sostituzione degli impianti termici a biomassa. Abbiamo previsto 12 milioni di euro destinati in prevalenza ai cittadini oltre che a PMI e Onlus. Rifinanzieremo con 2 milioni di euro gli incentivi per la sostituzione veicoli inquinanti degli enti pubblici. Sono in apertura i bandi rivolti destinati al settore agricolo e volti alla riduzione delle emissioni di ammoniaca. Anche queste iniziative dimostrano l’attenzione della nostra regione per l’ambiente e per la qualità dell’aria. Stiamo infatti agendo in tutti i settori che producono più emissioni. La lotta all’inquinamento dell’aria è uno dei punti prioritari del nostro impegno e questo pacchetto di incentivi consentirà dunque di proseguire nel nostro lavoro”.
Sono comunque 9 capoluoghi su 12 ad avere superato il numero massimo di giornate con valori di inquinamento da Pm10 oltre la soglia critica di inquinamento grave.
“Ancora aria pesante in Lombardia a fine anno – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Che le medie annuali di Pm10 si attestino sotto i valori previsti dall’attuale direttiva europea non basta, tanto più che il numero dei superamenti annui per 9 capoluoghi su 12 si colloca oltre i 35 giorni. Il 2022 sarà l’anno in cui entreranno in vigore i nuovi limiti europei che rispondo alla logica di precauzione per la salute umana dettata dall’OMS, le cui soglie raccomandate sono fino a tre volte più basse di quelle attuali. Una condizione che rischia di aggiungere, alle procedure di infrazione già aperte, nuovi richiami per l’Italia e la Lombardia. Riproporre un nuovo modello di vita partendo dalla gestione delle città in senso sostenibile e allargando la possibilità di un utilizzo più capillare ed esteso del trasporto pubblico è una delle chiavi di volta, ma bisogna agire anche sul versante dell’allevamento intensivo, ormai una causa prevalente di formazione di particolato secondario a causa delle densità eccessive di capi allevati nelle campagne lombarde. Se dovessimo tracciare un bilancio del 2021 potremmo dire che i trend di miglioramento ci sono, ma le azioni sono ancora troppo lente per sottrarci da una condizione di inquinamento cronico, rendendo la qualità della nostra aria troppo dipendente dai capricci di Eolo. Per il 2022 ci piacerebbe poter contare di più sulla forza delle politiche e sulla messa in campo di azioni trasversali ai differenti assessorati regionali, perchè solo così, anche utilizzando bene i fondi del Pnrr, possiamo respirare aria pulita tutto l’anno”.