L’adozione della variante al piano territoriale provinciale è uno dei passaggi che dovrebbero contribuire a rendere la Brianza una provincia più sostenibile, a ridurre il suo impatto sull’ambiente e a migliorare la qualità della vita dei cittadini.
«L’adeguamento del Ptcp e la riduzione del consumo di suolo – spiega il presidente Luca Santambrogio – erano tra i punti del mio programma elettorale. Il processo non è ancora completato: ora i comuni e i cittadini potranno migliorare lo strumento tramite l’invio delle osservazioni».
L’ente sta, intanto, lavorando ai progetti da presentare con l’obiettivo di ottenere una quota dei finanziamenti che arriveranno in Italia con il Recovery plan: le proposte finali saranno messe a punto in collaborazione con la Fondazione Promo PA sulla base delle indicazioni emerse dal tavolo a cui hanno partecipato dodici sindaci in rappresentanza delle diverse aree geografiche della Brianza.
«In tutte – anticipa il presidente – la mobilità dolce avrà un ruolo importante: punteremo sulle autostrade verdi, sulla piantumazione di vaste zone e sulla creazione di dorsali ciclabili che si connettano alle piste esistenti. Sarà un programma davvero ambizioso».
«Mobilità e urbanistica – commenta il vicepresidente Riccardo Borgonovo – sono strettamente connesse».
Tra qualche settimana sarà illustrato al consiglio provinciale e all’assemblea dei sindaci il Pums, il piano per la mobilità urbana sostenibile elaborato su scala brianzola: «Lo abbiamo redatto – aggiunge – benché non fossimo obbligati a farlo. Abbiamo deciso di adottarlo per avere una visione precisa di quel che occorre alla nostra provincia» non solo a livello di infrastrutture ma anche in termini di azioni per favorire gli spostamenti dolci tramite integrazioni sempre più strette tra le linee del trasporto pubblico, i treni e le ciclabili in modo da fluidificare il traffico e ridurre le emissioni di inquinanti.
Per migliorare il quadro piuttosto fosco sono fondamentali i mobility manager, da tempo presenti nelle aziende più grandi: «Il loro ruolo – afferma Borgonovo – è riconosciuto anche dal Brianza Restart, il patto per l’economia, il welfare e il territorio» firmato a luglio 2020 dall’ente con istituzioni, associazioni di categoria e realtà del terzo settore con l’obiettivo di favorire la ripresa dopo la crisi provocata dalla pandemia di covid-19 e il tentativo di «ripensare il territorio elaborando nuovi modelli di sviluppo economico-sociale» che scommettano anche sulle infrastrutture digitali, la riqualificazione degli spazi urbani, la costruzione di reti e smart city.
«Per la ripartenza – riflette il vicepresidente di via Grigna – sarà fondamentale il sostegno che arriverà dal Recovery plan: per questo presenteremo progetti in grado di migliorare la mobilità».