Prima edizione di Cadaver Lab con Fondazione Morandi e Humanitas

La realtà monzese ha promosso la giornata di studio per gli specializzandi in chirurgia con la direzione di Luca Gianotti, chirurgo al San Gerardo di Monza.
Gli studenti del Cadaver Lab
Gli studenti del Cadaver Lab

Nonostante i progressi scientifici e tecnologici il miglior modo per formare i futuri chirurghi è addestrarsi sui cadaveri. Esattamente come nel quadro di Rembrandt o, se si vuole, nell’Ottocento inglese – ma senza il trafugamento dei corpi. Oggi i “preparati anatomici”, come si chiamano, vengono “ottenuti ed utilizzati in conformità a tutte le leggi e regolamenti applicabili che regolano il recupero e la distribuzione degli stessi. Inoltre, il loro uso è destinato solo per scopi educativi o scientifici” annota la Fondazione Morandi, che nel suo impegno a largo spettro per sostenere i progressi in campo medico e in particolare nella medicina di emergenza, ha inaugurato nelle scorse settimane il primo Cadaver Lab.

“Il progetto, sotto la direzione scientifica di Luca Gianotti, chirurgo all’Irccs San Gerardo di Monza, si inserisce pienamente nella missione della Fondazionefavorire lo sviluppo professionale dei futuri medici e l’aggiornamento delle più avanzate tecniche in ambito chirurgico” ed stato organizzato per la crescita di studenti in specializzazione. “Il Cadaver Lab rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci e riconosciuti a livello internazionale per il training chirurgico. Infatti, nonostante i recenti progressi nei sistemi di realtà aumentata e simulazione virtuale nel campo medico, l’acquisizione di competenze tecniche in questo ambito necessita ancora l’utilizzo di manovre compiute attraverso parti anatomiche“.

Cadaver Lab: perché si fanno e a cosa servono

Lezione di anatomia del dottor Nicolaes Tulp di Rembrandt del 1632
Lezione di anatomia del dottor Nicolaes Tulp di Rembrandt del 1632

“Il Cadaver Lab è stata un’esperienza estremamente formativa e crediamo che, inserito come laboratorio all’ultimo anno di specializzazione, sarebbe non solo molto utile per gli specializzandi per rendersi conto di alcuni aspetti pratici della chirurgia maggiore che non riescono a sperimentare durante le normali giornate di sala operatoria, ma anche un aspetto che renderebbe molto attrattiva la scuola di specializzazione – hanno affermato i medici che hanno partecipato all’incontro – Ciascuno infatti, ha avuto modo di mettersi alla prova attivamente, aumentando il valore formativo dell’esperienza. La possibilità di confrontarsi in maniera informale ma sempre costruttiva ha favorito un clima di collaborazione positivo e ha reso l’apprendimento ancora più efficace e stimolante. Dal punto di vista dello strumentario chirurgico, tutto il materiale necessario era disponibile e ben organizzato.” 

Il progetto è stato realizzato in partnership con la Humanitas University, dove è stato possibile approfondire le nozioni di anatomia chirurgica, i punti di “repere”, che si trovano sulla superficie del corpo e permettono di identificare la collocazione degli organi o evidenziare sintomi e sono “essenziali per riconoscere e applicare manovre operative sicure ed efficaci. In giornata si sono poi svolte esercitazioni pratiche su preparati anatomici, che consentono invece di avere un setting il più possibile aderente alla realtà che i chirurghi dovranno riprodurre in sicurezza nella pratica clinica quotidiana”.

Cadaver Lab: la Fondazione Morandi progetta i prossimi

“Siamo orgogliosi di aver dato avvio al progetto Cadaver Lab, che rappresenta per la Fondazione Morandi una tappa fondamentale nel nostro percorso di sostegno alla formazione medico-chirurgica – ha dichiarato Matteo Morandi, presidente della Fondazione. Con il Cadaver Lab vogliamo offrire ai giovani medici un’occasione concreta di crescita professionale fondata sull’esperienza diretta, per un sapere solido e aggiornato.” A partire da questa prima edizione, la Fondazione si è già impegnata a sviluppare ulteriormente il progetto organizzato Lab anche su precisi distretti anatomici: le prossime edizioni saranno riservate inoltre a chirurghi under 40 e specializzandi del quarto e quinto anno di chirurgia generale.

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