La morte del padre di Vittorio Sgarbi, Giuseppe, martedì 23, ha fatto slittare mercoledì 24 gennaio l’udienza del processo, a Monza,che vede il critico imputato, accusato di diffamazione dal pm antimafia Nino Di Matteo. Prima dell’arrivo del magistrato, sotto scorta, il tribunale è stato “bonificato” dai carabinieri per scongiurare eventuali attentati.
Il rapporto tra Sgarbi, neo assessore regionale siciliano alla cultura, e Di Matteo è teso da mesi. Il critico d’arte-assessore è finito a processo per aver sentenziato che Di Matteo avrebbe ottenuto notorietà grazie alle minacce di morte dal carcere da parte del boss Totò Riina.