Aumentano di anno in anno. Se nel 2021 furono 115, nel 2022 le statistiche riportano 156 denunce: quasi una ogni due giorni a Monza e in Brianza. Riguardano persone scomparse. “L’identikit”, nel 60% dei casi, è di un maschio, italiano. Oltre la metà sono ragazzini. Bambini.
Persone scomparse: i numeri in Lombardia
Tanti fortunatamente ci ripensano e ritornano. Altri vengono riportati a casa dai familiari in angoscia grazie al prezioso lavoro della “macchina dei ritrovamenti” che sia avvale delle Istituzioni, in particolare della Prefettura, delle Forze dell’ordine e di tanti volontari.
In tutta la Lombardia le denunce di scomparsa sono state quasi tremila (al secondo posto dopo la Sicilia) e nel 58% dei casi si è trattato di italiani. Oltre 24mila in Italia (17.130 hanno riguardato minori, in gran parte tra i 15 e i 17 anni), mediamente 67 al giorno, aumentate del 26% rispetto al 2021, con una percentuale di ritrovamenti di circa il 50% (dei quali oltre il 98% “in vita”) , mentre in Lombardia la percentuale è stata superiore, il 73%. Nella regione figurano tra l’altro anche 136 “cadaveri non identificati”.
Persone scomparse: Monza Brianza
Monza e la Brianza nel panorama regionale rappresentano un’isola felice: nonostante si tratti di una provincia numerosa, infatti, la percentuale di denunce di scomparsa è solo poco più del 5% contro il 36% di Milano e il 10% e 13% di Bergamo e Brescia. Soltanto un quinto degli scomparsi (29 su 156), inoltre, altro dato positivo, non è stato ritrovato. Rintracci, tra l’altro, in quasi la metà dei casi, avvenuti entro soli tre giorni dall’allontanamento. Un fenomeno, quello delle sparizioni, che fa statistica dal 1974 e, da allora, c’è ancora un esercito di 78mila persone da ritrovare, come una intera cittadina svanita nel nulla.
Persone scomparse: la relazione nazionale del 2022
I dati relativi al 2022 sono stati raccolti in una relazione, la ventottesima, curata dal commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, figura istituita 15 anni fa, il prefetto Antonino Bella. Che ha parlato di un fenomeno “molto complesso e che richiede il coinvolgimento di tutti” a partire dalla “comunità”. A preoccupare sono soprattutto gli allontanamenti di minorenni, nel 75% dei casi stranieri, in oltre il 91% dei casi maschi, in particolare egiziani e tunisini, in aumento, come quelli di persone con deficit cognitivi. I tempi di ritrovamento si riducono di anno in anno ma Bella incita a ulteriori “spazi di miglioramento”, in particolare un ”sistema strutturato sempre più vicino alle famiglie che non lasci spazi vuoti nelle attività di ricerca”, più specializzazione delle risorse umane e strumentali oltre che “l’alimentazione della Banca dati del Dna”.
Persone scomparse: la macchina delle ricerche
Una “macchina” che si avvale tra l’altro, sempre a detta del commissario, del “prezioso ruolo svolto dalla Associazioni dei familiari e degli organi di informazione” e che necessita anche di un avvicinamento ai modelli di ricerca europei per creare “un organico sistema coordinato e omogeneo”. Intanto in Italia si sta definendo un modello unico di denuncia ed è stata avviata una piattaforma (SPES) per la condivisione di informazioni in maniera costante tra tutti gli attori coinvolti.
A differenza di quanto registrato in Lombardia, a livello nazionale quasi due terzi delle denunce di scomparsa riguardano cittadini stranieri con un incremento del 32% rispetto al 2021 (+19% per gli italiani). Stranieri che, nella stragrande maggioranza di casi – 68%, contro il 22% degli italiani – tra l’altro, non vengono ritrovati. In generale ad essere riportati a casa con più facilità (80% dei casi) sono gli ultrasessantacinquenni (fascia che nel 2022 ha visto aumentare le scomparse del 12%), poi i maggiorenni fino a 64 anni (71%) mentre il “buco nero” restano i minorenni, che tra l’altro, nel 2022, hanno visto un incremento delle denunce di scomparsa del 41% sul 2021. Lo scorso anno solo il 40,53% degli under 18 che si erano allontanati è stato ritrovato (nel 74% dei casi italiani), purtroppo, in 175 occasioni, privi di vita. Ma sono ancora oltre 10mila i ragazzi minorenni da trovare, mille dei quali italiani.
Persone scomparse: per quale motivo c’è un allontanamento
Ma per quale motivo si scompare? In 8 casi su dieci si decide di farlo, volontariamente. In uno su dieci l’allontanamento è determinato da possibili disturbi psicologici (4,28%) da fughe da istituti o comunità protette (4,19%) per sottrazione da parte del coniuge o di un altro congiunto (0,27%). In quest’ultimo caso il ritrovamento è sovente molto difficoltoso.
Spesso, soprattutto i minorenni, si allontanano dalle comunità terapeutiche per cercare di ricongiungersi alle famiglie di origine, sparse in tutto il Paese.
Persone scomparse: la cabina di regia di Monza e Brianza
Anche a Monza e in Brianza la “cabina di regia” delle ricerche è affidata alla Prefettura, dove approdano tutti i fascicoli di scomparsa. Nel territorio provinciale l’iter prevede che le forze dell’ordine raccolgano le denunce e di propria iniziativa attivino le ricerche. Se lo ritengono necessario possono avvalersi anche dei vigili del fuoco. Esiste un piano predefinito coordinato dalla Prefettura per attivare le ricerche che coinvolgano più attori che viene sempre attuato, anche con finalità di garanzia, nel caso si tratti di minori o soggetti fragili. Il Ministero dell’Interno ha tra l’altro previsto, solo se le ricerche non hanno dato esito positivo, la possibilità di pubblicare sul sito internet istituzionale dell’ufficio territoriale del Governo, oltre a una scheda anagrafica, anche una fotografia della persona scomparsa, utile al riconoscimento.
Per quanto riguarda invece i cadaveri non identificati, dal 2015, a livello regionale, è stata siglata una convenzione con una struttura milanese (Labanof, Laboratorio di antropologia e odontologia forense) per la schedatura dei cadaveri sconosciuti nel territorio lombardo.
(Notizia aggiornata)