Per lui è a pedalata assistita, per la polizia locale di Monza la bici è elettrica: multa da 6.500 euro

La polizia locale di Monza ha sanzionato un ciclista che ha modificato la bici con un kit, ritenendola elettrica e non a pedalata assistita.
La differenza tra bici elettrica e a pedalata assistita è piccola ma sostanziale azerbaijan su Freepik

Oltre 6.000 euro di multa a un ciclista fermato in corso Milano a Monza. La super sanzione risale allo scorso 23 agosto quando un cittadino è stato fermato dalla polizia locale che gli ha contestato l’utilizzo di una bicicletta che in realtà – stando a quanto accertato dall’agente che ha firmato il verbale – sarebbe stato un vero e proprio ciclomotore. 

Il giovane, sposato e dipendente della ciclofficina di via Ghilini, era a bordo di una bicicletta. Non una bici qualunque però. Sul mezzo aveva infatti montato un motore che ha reso la bici più comoda da guidare ma con il contachilometri bloccato al massimo a 25 chilometri orari

Pedalata assistita o elettrica: appello a un avvocato

«Il problema è proprio questo – spiega Luciano Rossetti, ciclista storico di Monza, che si è preso a cuore la vicenda -. Chi lo ha multato ha pensato che si trattasse di una bici elettrica, e quindi di fatto un ciclomotore. E dal momento che il ragazzo non era in possesso di libretto di circolazione e patente, non aveva targa né casco, l’accertatore non ha potuto fare altro che elevare quella multa di 6500 euro, che lui non sarà mai in grado di pagare». 

La sanzione è stata fatta il 23 agosto, sono quindi passati i tre mesi previsti dalla legge per poterla contestare. «A questo punto speriamo di riuscire a trovare l’aiuto di un legale che possa assisterlo – continua Rossetti – perché tra qualche tempo arriverà un solleciti di pagamento della multa certamente maggiorato che il giovane non potrà pagare». 

Pedalata assistita o elettrica: i 25 chilometri orari

Il ragazzo a bordo del mezzo fermato ha cercato di spiegare agli agenti della Locale che la sua era una bici a pedalata assistita e nulla più. Il kit montato dal ragazzo sulla sua due ruote è in vendita – così come conferma lo stesso Rossetti – proprio all’officina di via Ghilini, venduto per aiutare i ciclisti nella pedalata. 

Dopo la sanzione la bici “incriminata” non è però stata sequestrata al ragazzo. «Se avessero ritenuto quello un mezzo fuori legge avrebbero dovuto sequestrarlo, anche per verificare effettivamente il motore montato. In questo modo si sarebbero resi conto che si tratta di un motore che non è in grado di superare i 25 chilometri orari». 

La Polizia locale, interpellata sulla vicenda ha dichiarato che «se una bicicletta viene trasformata in un ciclomotore nei fatti, questo deve rispettare rigorosamente le regole previste dal codice della strada. Che prevede tra l’altro il possesso della patente, l’assicurazione Rc auto, una targa registrata e l’utilizzo del casco». E aggiunge. «Quanto agli importi delle sanzioni, sono stabiliti da una legge, ovvero il Codice della strada stesso».