Vimercate si gioca la carta dell’Anac contro Pedemontana? Questa scelta non è così remota o impossibile dopo che lo scorso giovedì 10 novembre in consiglio comunale è stato approvato un’ordine del giorno presentato da Patrizia Teoldi di Cittadini in Movimento in cui si chiede al sindaco Francesco Cereda di «valutare di rivolgersi all’Anac per un parere precontenzioso in quanto non sono rispettate tutte le norme per appaltare la progettazione e la realizzazione della Tratta D Breve che non è una variante, ma un progetto ex novo. Rimaniamo sempre convinti che ci troviamo di fronte a un’infrastruttura devastante» come ha evidenziato la stessa esponente della minoranza. Sempre Teoldi insieme alla collega Cinzia Nebel di Vimercate e BuonSenso ha voluto ringraziare i sindaci del Vimercatese che si oppongono al completamento dell’autostrada così come il comitato Ferma Ecomostro. Il sindaco dal canto suo ha accolto favorevolmente l’ordine del giorno emendandolo però perché ha sottolineato che «per fare un’azione del genere serve prima un confronto con gli altri sindaci e con il legale che ci sta seguendo».
Pedemontana: Vimercate fa ricorso e l’opposizione di Sala
Di altro parare Giovanni Sala di Noi per Vimercate che ha ribadito come «coinvolgere l’Anac non ha assolutamente senso perché in questa fase la D Breve non è stata appaltata a nessuno. Inoltre è bene ricordare che la scelta del passaggio a nord di Vimercate dell’infrastruttura è stata decisa in quest’aula dall’allora sindaco Enrico Brambilla e l’allora assessore Paolo Brambilla. Si poteva farla passare da viale delle Industrie, al Pagani e alla bananina di Vimercate. Infine non è così impossibile dialogare con Regione Lombardia». Parole che hanno riacceso polemiche mai sopite. «L’arrivo di questa autostrada comporta un sacrificio grande per il nostro territorio senza portare dei veri benefici penso al parco Pane che vedrà sparire delle aree verdi» ha chiosato Guido Fumagalli del Pd. A cui hanno fatto eco le dichiarazioni di altri esponenti di maggioranza tra cui anche Daniele Dossi di Vimercate Futura che ha evidenziato come «in realtà a prescindere dal colore politico di Regione o Comuni non c’è mai stato un confronto istituzionale tra le parti se si pensa che sono passati due anni per avere un incontro tra i sindaci e l’assessore Claudia Terzi. In più la verità è che sanno tutti come sia andata la definizione di questa tratta hanno aperto una cartografia e hanno capito che c’era una bella area verde e hanno deciso di farla passare di lì».
Pedemontana: Vimercate fa ricorso e la mancanza di dialogo istituzionale
A rincarare la dose anche con un po’ di amaro in bocca è stato il primo cittadino che ha ribadito come «il vulnus principale di tutta la vicenda è che in tutto questo tempo è mancata la politica, il dialogo e il confronto con le istituzioni non c’è mai stato. Ricordo che tra il 2009 e il 2010 c’era stata la presentazione di tutto il progetto di Pedemontana ai territori. Tutto ciò invece adesso non accade abbiamo solo dei tavoli tecnici con Apl e poco altro. Non ultimo il vertice di giovedì in commissione e anche la Conferenza dei Servizi la si sta portando avanti perché è un obbligo, ma non abbiamo trovato mai la volontà di discutere dell’argomento con i nostri Comuni da parte delle istituzioni superiori». Un chiaro riferimento alla Regione Lombardia con cui i sindaci hanno provato a interloquire a più riprese e poi in occasione di un summit al Pirellone dello scorso ottobre hanno abbandonato l’aula. Proprio Cereda nei giorni scorsi aveva ammesso il timore che l’opera non diventi altro che«il secondo anello di tangenziale attorno a Milano, il tutto senza aver ragionato in maniera prioritaria sul sistema di trasporto pubblico su ferro, in particolare sul prolungamento della M2 che invece avrebbe un enorme impatto positivo sui territori in termini di sgravio di traffico».