Pedemontana: sabato la grande protesta a Monza, marcia e voglia di “cambiare strada”

Maxi corteo sabato 4 ottobre nel centro storico di Monza per dire no alla Pedemontana. Le adesioni, intanto, continuano a crescere.
PEDEMONTANA COMPENSAZIONI svincolo Meda
PEDEMONTANA COMPENSAZIONI svincolo Meda

La partecipazione potrebbe essere «davvero» rilevante, ma non si sbilanciano ancora i promotori del maxi corteo che sabato 4 ottobre attraverserà il centro storico di Monza per dire no alla Pedemontana. Le adesioni, intanto, continuano a crescere: nel weekend la manifestazione ha incassato anche i patrocini di quindici amministrazioni comunali, tutte afferenti all’area del vimercatese: Agrate Brianza, Bellusco, Bernareggio, Burago Molgora, Busnago, Cambiago, Carnate, Cavenago Brianza, Cornate d’Adda, Lesmo, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate e Vimercate.

Pedemontana: sabato la grande protesta a Monza, ritrovo e percorso

Il raduno è fissato alle 15 nei giardini della stazione di via Arosio: il corteo di protesta contro l’autostrada che taglia la Brianza attraverserà corso Milano per poi dirigersi verso le vie Manzoni, Zucchi e Mantegazza, raggiungerà largo XXV aprile e piazza Trento e Trieste. Da via degli ZavattariFermare Pedemontana. Progettiamo insieme una nuova Brianza” si dirigerà poi verso lo scalo ferroviario, dove è prevista la sua conclusione.

Pedemontana: sabato la grande protesta a Monza, perché il capoluogo

«Abbiamo scelto Monza in qualità di capoluogo della provincia, con la speranza che una manifestazione organizzata in centro città possa risultare più incisiva». Lo spiega Isotta Como, portavoce di Suolo libero, comitato promotore della manifestazione in collaborazione con il comitato No Pedemontana, il Comitato per la difesa del territorio e il comitato No tratta D-Breve.

Occorre fermare pedemontana perché sarebbe un immotivato sperpero di risorse pubbliche, una ferita per il nostro territorio, oltretutto incapace di risolvere i problemi di mobilità della provincia”, spiegano le quattro realtà sul sito che contiene anche il form predisposto per raccogliere le adesioni all’iniziativa.
«Cercano di giustificare la necessità di realizzare Pedemontana dicendo che le previsioni di traffico, nel nostro territorio, sono in crescita. Dicono che i brianzoli attribuiscano grande valore al proprio tempo, sempre prezioso, motivo per cui – dicono – sarebbero disposti a spendere cifre anche rilevanti per spostarsi più in fretta. Noi – aggiunge Como – non crediamo che queste possano essere buone giustificazioni».

Pedemontana: sabato la grande protesta a Monza, per “avere il coraggio di fermare tutto”

Perché Pedemontana «è un “ecomostro” che va a devastare la Brianza e la sua identità»: “Distruggerebbe l’ultimo corridoio verde del nostro territorio, cancellando importanti ecosistemi in un contesto densamente urbanizzato. Il Parco GruBria perderebbe un milione di metri quadrati. Sarebbero compromesse aree pregiate tra Lesmo, Camparada, Arcore e Usmate. Verrebbero cancellati i boschi nel Parco dei Colli Briantei. Verrebbe sventrato il Parco Agricolo del Nord Est, la principale risorsa naturalistica del Vimercatese”, precisano online i quattro comitati.
Fermare Pedemontana oggi significa bloccare l’iter di progettazione della tratta D-Breve, nel vimercatese. Nei comuni delle tratte B2 e C – da Lentate fino a Vimercate, passando per Desio e Lissone – significa avere il coraggio di interrompere un cantiere che, anche se alle fasi preliminari, sta già causando una ferita difficilmente recuperabile”.

Pedemontana: sabato la grande protesta a Monza, le alternative

Le alternative, secondo i comitati, non mancano e puntano tutte nella direzione di potenziare il trasporto pubblico locale: i mezzi pubblici, le tratte ferroviarie, la metropolitana: «Sabato ci faremo portavoce di tutte le persone che stanno vivendo i disagi generati da Pedemontana».

Decine e decine le adesioni di associazioni, comitati, liste civiche, partiti e gruppi politici – molti anche i monzesi: spaziano (ad esempio) da Lab Monza ai principali comitati ambientalisti della città, da Fiab Monza in bici a Boa al Desbri, passando per Enpa Mb e Fridays for future, Libera e Osservatorio antimafie Mb.