Il progetto Pedemontana fa sempre discutere a tutti i livelli politici con un confronto sempre vivo.
Pedemontana e la contrarietà di Rampi e Di Paolo sulla Tratta D Breve
La settimana scorsa gli ormai ex candidati del Pd alla Camera Roberto Rampi e Vincenzo Di Paolo avevano manifestato il proprio dissenso in particolare sulla Tratta D breve spiegando che: “Siamo stati nei campi al confine tra i Comuni di Vimercate e Bellusco, sui luoghi interessati dal potenziale passaggio di Pedemontana. Un’infrastruttura che, se realizzata con questo progetto, devasterebbe l’intero territorio dell’est Brianza, l’unico corridoio ecologico attivo, occupato dal Parco Pane. Questo progetto è stato portato avanti tenendo all’oscuro gli enti locali che non hanno potuto nemmeno leggere le carte. I vertici di Regione Lombardia di fatto prendono in giro i Comuni, la Provincia che ha la stessa guida politica, e i cittadini di questo territorio. C’è chi continua a pensare che le persone si debbano muovere solo in auto su strada. Noi vorremmo che queste risorse venissero investite sui mezzi pubblici. Abbiamo presentato progetti alternativi: vogliamo salvaguardare il verde, ridurre il consumo di suolo, smettere di inquinare peggiorando la salute delle persone. C’è un altro modello di sviluppo, è possibile, è il nostro progetto per l’Italia”.
Pedemontana: la difesa di Monti e l’utilità dell’opera
Non è mancata la reazione del vice capogruppo regionale della Lega Andrea Monti. “Quando si parla di Pedemontana il Partito Democratico continua a coprirsi di ridicolo – ha detto l’esponente del Carroccio – Il loro flash mob contro Pedemontana ha potuto contare su quattro persone di numero, che a fatica sollevavano uno striscione. I dem continuano a inventarsi balle e avversano un progetto come quello della tratta D breve non accorgendosi evidentemente che l’attuale previsione progettuale dimezza l’impatto ambientale rispetto a quella precedente. La tratta D inizialmente prevista era lunga circa 18 km mentre l’attuale D breve è lunga solo 9 km, dimezzando quindi il consumo di suolo nella parte di territorio che divide la Brianza dalla provincia di Bergamo”. E ribadisce ancora una volta che “Il Pd continua a sventolare lo spauracchio di Pedemontana che in realtà è un’opera che la Brianza attende da decenni, utile e necessaria per diminuire l’impatto ambientale delle migliaia di automobilisti che ogni giorno sono inchiodati in fila”.
Pedemontana: Evi scrive a Gentiloni e parla di opera insensata
Sulla questione è intervenuta anche l’europarlamentare dei Verdi Eleonora Evi “Sull’insensatezza del completamento dell’autostrada Pedemontana adesso si è espressa anche la Corte dei Conti della Lombardia, che evidenzia come la Regione Lombardia proietti il costo dell’investimento attuale sulle generazioni future” ha chiosato Evi. La stessa esponente dei Verdi non si è però fermata qui e va all’attacco del Pirellone. “È inaccettabile – prosegue Evi – che la Regione abbia autorizzato un prestito di 900 milioni di euro di soldi pubblici dei cittadini, grazie anche al rilascio da parte della BEI di un finanziamento di 550 milioni, scaricando sulle generazioni a venire l’onere dell’investimento. Senza dimenticare che con questa siamo alla seconda bocciatura da parte della magistratura, dopo la richiesta di fallimento della procura di Milano nel 2017. Censure che evidentemente non scalfiscono la faccia tosta della politica locale, che ha l’ardire di sostenere un’opera del tutto anacronistica, concepita oltre 50 anni fa e con i cantieri fermi da oltre 5 anni senza che si sia arrivati nemmeno alla metà del completamento La Regione Lombardia condanna i futuri cittadini non solo alla restituzione di un debito colossale, ma anche a fare i conti con un’opera dal devastante impatto ambientale, in termini di cementificazione e inquinamento dell’aria, proprio nella provincia che detiene il triste primato europeo per consumo di suolo e cattiva qualità dell’aria”. Infine ha scritto pure a Paolo Gentiloni. “Per questo, dopo aver presentato più di un’interrogazione alla Commissione Europea e incalzato la BEI perché giustifichi l’incredibile finanziamento in merito, ho scritto al Commissario Gentiloni e al presidente della Banca Europea degli Investimenti, per metterli a conoscenza della relazione della Corte di Conti della Lombardia, facendo seguito all’impegno che ho assunto durante un’assemblea pubblica con i cittadini e i sindaci del territorio contrari a quest’opera, perché si faccia una valutazione attenta di qualsiasi ulteriore erogazione alla Regione Lombardia in favore del progetto. I cittadini lombardi non meritano l’assurdo circo politico in cui si è trasformata un’opera che non ha più alcun reale motivo di esistere” ha concluso Evi.