Non è solo la Pedemontana a turbare i sonni di macheriesi e sovicesi. A preoccupare non poco la popolazione c’è anche la Trmi 10, una bretella stradale progettata per collegare l’ospedale San Gerardo di Monza con lo svincolo di Bareggia dell’autostrada attraversando i comuni di Vedano al Lambro, Lissone e Biassono verso Macherio. La strada nel suo percorso occuperà terreni a vocazione agricola con strati di cemento. Il comitato per la difesa del territorio pone l’accento sui danni che saranno portati all’ ambiente e sui disagi che la popolazione sarà costretta a subire durante la realizzazione della strada.
Pedemontana e non solo: a Macherio e Sovico, il progetto della Trmi 10
I cantieri dovrebbero aprire tra poco più di un anno, nel mese di giugno 2026, ma lo spettro della viabilità deviata, dei rumori, dell’inquinamento dei camion che attraverseranno la zona, delle ruspe in azione si manifesta in tutta la sua grandezza. L’opera è stata progettata per convogliare parte del traffico dalla attuale Provinciale che collega Monza a Carate. Gli abitanti non sono per nulla convinti dei benefici della nuova bretella ma sono preoccupati per l’impatto che avrà sul territorio. Molti macheriesi puntano il dito sulla cementificazione del territorio in centri già altamente urbanizzati e densamente popolati nei quali le aree verdi stanno diventando sempre di meno a scapito di nuovi edifici e di nuovi tratti stradali. Gli animalisti preoccupati per prati, campi e boschi che verranno rasi al suolo così come per la ricca e variegata fauna di selvatici che popola le aree che verranno attraversate dalle due nuove strade previste nella zona.
Secondo Enpa la perdita di habitat e le modifiche del paesaggio possono compromettere il delicato equilibrio ecologico, costringendo molte specie a spostamenti e aumentando il rischio di morte per gli animali protetti. “La tutela della biodiversità non è un dettaglio secondario – si legge in un comunicato congiunto – ma un impegno imprescindibile per garantire la conservazione degli ecosistemi e il rispetto della vita selvatica”. C’è chi preferirebbe che gli investimenti regionali e statali venissero destinati al trasporto pubblico in un territorio come la Brianza.